Tratta? Parliamone, nel modo corretto

Un’azione per rafforzare la comunicazione incentrata sui migranti e la Tratta nell’Asia/Pacifico con il progetto “You Are Not Alone”

 

Il progetto «Non siete soli: You Are Not Alone», guidato dall’Asia Pacific Mission for Migrants (Apmm) con il supporto dell’Associazione per la comunicazione cristiana mondiale (Wacc) e della Chiesa Evangelica Luterana in America (Elca), continua a far emergere le voci dei migranti, identificandoli e affrontando i possibili ostacoli che possano deviare il fondamentale diritto alla loro comunicazione, soprattutto nelle regioni a rischio di Tratta di esseri umani e sfruttamento.

 

L’informazione è potere

A maggio, l’Apmm ha pubblicato il rapporto di studio «L’informazione è potere: una ricerca multinazionale sul contrasto alla Tratta attraverso la comunicazione».

 

Condotta dall’Apmm e da altre organizzazioni partner del progetto, la ricerca mappa le lacune politiche nei meccanismi anti-tratta nelle Filippine, Indonesia, Nepal, Thailandia, Malesia, Corea del Sud e Hong Kong e identifica le esigenze di comunicazione dei migranti vulnerabili allo sfruttamento. Il rapporto sottolinea il ruolo cruciale che le informazioni accurate (e accessibili) svolgono nell’affrontare il problema della tratta.

 

«Le raccomandazioni sottolineano l’urgente necessità di processi incentrati sui migranti necessari per migliorare i diritti e il benessere dei migranti nella regione», ha osservato Clarice Canonizado, coordinatrice del programma di formazione e ricerca dell’Apmm.

 

Un altro momento saliente del 2025 è stato il workshop regionale sul giornalismo partecipativo e la creazione di reti, tenutosi il primo e il due agosto a Bangkok, in Thailandia, un ulteriore passo verso la creazione di una rete multimediale di giornalisti cittadini migranti nei paesi di origine e di destinazione dell’area Asia-Pacifico.

 

Il workshop ha riunito partner del progetto provenienti da tutta l’Asia e si è ha fronito ai partecipanti competenze pratiche per una comunicazione efficace e nuove strategie di costruzione di alleanze.

 

I partecipanti hanno così potuto apprendere le basi del giornalismo partecipativo e comprendere il suo ruolo: amplificare le voci provenienti dal territorio, comprese quelle dei migranti di base; come utilizzare le storie personali e comunitarie per dare un volto umano a dati e numeri e mostrare le implicazioni strutturali, sociali e umane del fenomeno Tratta di esseri umani, concentrandosi, in particolare, sulla priorità della giustizia sociale della narrazione partecipativa guardando dalla prospettiva del Sud del mondo», ha concluso Canonizado.

 

Beranda Migran, referente di una delle organizzazioni partner del progetto in Indonesia, il workshop regionale è stato uno spazio significativo per condividere le diverse esperienze e per poter sviluppare ulteriormente le proprie capacità: «Siamo tornati a casa con nuove intuizioni, creatività e solidarietà, ispirati a utilizzare il giornalismo partecipativo e la creazione di reti come strumenti per amplificare le voci dei lavoratori migranti».

 

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