La parola autorevole di Gesù

Un giorno una parola – commento a Matteo 8, 13

 

Venite e ammirate le opere di Dio; egli è tremendo nelle sue azioni verso i figli degli uomini

Salmo 66, 5

 

Gesù disse al centurione: «Va’ e ti sia fatto come hai creduto». E il servitore fu guarito in quella stessa ora

Matteo 8, 13

 

Al tempo di Gesù la Palestina era un Paese invaso: era una provincia riottosa dell’Impero Romano, il quale, a sua volta, governava tramite la sua forza militare. I centurioni (comandanti di una “centuria”, un’unità che contava approssimativamente 100 soldati) erano figure di rilievo: autorità militare, presenza pubblica, spesso relativamente più benestanti delle persone con cui avevano a che fare. D’altra parte, in un tempo senza polizia, né Carabinieri ecc., i militari erano anche una sorta di forza pubblica. Rappresentanti del nemico, ma anche spesso incuriositi dal mondo in cui prestavano servizio: diverse pagine evangeliche li mostrano come emblema della possibile apertura dei Gentili alla salvezza, come in questo caso.

 

Il centurione non è un “cattivo”, ma un esempio di fede che supera confini etnici e religiosi.

Per parlare del suo servitore, l’Evangelo di Matteo usa un termine che può essere reso con “servo/ragazzo/schiavo”: nel contesto della società romana questa varietà di sfumature ci ricorda che la società romanda si basava sulla familia, la quale comprendeva varie figure (schiavi, servi, personale professionale) che spesso avevano rapporti personali intensi con il padrone, come si vede anche da questo episodio.

Infatti, dall’intercessione del centurione per il suo servo traspare affetto, un legame profondo, non solo gerarchico. 

 

La risposta di Gesù si collega direttamente alla fede del centurione: non una formula rituale, né una meritoria auto-promozione del centurione, ma la sua fiducia totale nell’autorità di Gesù. Così piena, che gli si affida anche “a distanza”.

Il fatto che il servo è guarito “in quell’ora” senza che Gesù compia un gesto fisico su di lui ha una motivazione precisa: la parola di Gesù basta. 

La sua potenza non è legata al gesto rituale o alla prossimità spaziale, ma alla sua autorità sovrana sulla realtà. Amen.

 

Immagine: Cristo e il centurione di Cafarnao, miniatura dal Codex Egberti (wikipedia)