Per una teologia dell’empatia

Un concetto da riscoprire di fronte alle sfide della vita

 

Nel 1993 l’empatia, in quanto capacità di mettersi nei panni degli altri, è stata annoverata dall’Organizzazione mondiale della sanità tra le cosiddette Life skills (competenze per la vita) che ogni individuo dovrebbe acquisire per far fronte efficacemente alle innumerevoli sfide della vita quotidiana. Nel linguaggio corrente si fa ormai largo uso della parola empatia confondendola però con la simpatia, la giovialità o la capacità di ammaliare gli altri. Ruggiero Lattanzio nel suo lavoro intitolato Teologia dell’empatia* (ed. San Paolo), fa chiarezza sul termine ripercorrendone le origini in campo filosofico per poi applicare la categoria dell’empatia in ambito teologico. Secondo Lattanzio, il cristianesimo si concentra sulla fede in un Dio empatico che si cala nei nostri panni, assumendo la nostra condizione umana nella persona di Gesù Cristo e facendosi carico dei nostri pesi fino alla morte per rigenerare le nostre vite e renderci a nostra volta delle creature empatiche.

 

Considerando che il tema dell’empatia è stato affrontato innanzitutto in ambito filosofico e ha trovato il suo maggiore spazio di applicazione in quello psicologico, l’autore parte dal presupposto che una teologia cristiana dell’empatia richiede un approccio interdisciplinare nel rileggere il messaggio biblico, riscoprendo che il Dio della rivelazione ebraico-cristiana non rimane indifferente alle vicende del mondo, ma si lascia coinvolgere da esse per amore della sua creazione.

 

Questo libro elabora una teologia cristiana dell’empatia e un’etica a essa conseguente, partendo da una rilettura esegetica del messaggio neotestamentario per poi sviluppare una riflessione sistematica attorno alla partecipazione empatica del Dio trinitario alle sofferenze del mondo, come espresso nel sottotitolo. Esso si apre con una serie di riflessioni sulle problematiche relazionali del nostro tempo, dalle quali emerge il bisogno di una rieducazione alle relazioni umane autentiche che è accompagnata dalla riscoperta dell’empatia come mezzo per fuoriuscire dal proprio isolamento e calarsi nei panni altrui.

 

Nella prima parte viene presentato il tema dell’empatia così come si è sviluppato prima nell’ambito filosofico. Prendendo poi in esame l’ambito teologico, l’autore fa notare che il dato biblico dell’empatia di Dio fu messo in ombra dalla maggior parte dei primi teologi cristiani (i Padri della chiesa), i quali, influenzati dalla filosofia greca, assunsero l’assioma metafisico dell’impassibilità di Dio, escludendo una piena partecipazione empatica da parte di Dio alle sofferenze di questo mondo.

 

La seconda parte presenta una rilettura esegetica in chiave empatica della testimonianza neotestamentaria, soffermandosi sui tre principali filoni di pensiero (i Vangeli sinottici, il quarto Vangelo e l’apostolo Paolo) e riscoprendo che il messaggio cristiano si concentra sulla fede in un Dio che si cala nei nostri panni, assumendo la nostra condizione umana.

La terza parte si sofferma sulla riscoperta dell’empatia nella teologia cristiana del XX secolo, con particolare riferimento a K. Barth; D. Bonhoeffer; J. Moltmann; K. Kitamori; Jung Young Lee; W. Kasper e papa Bergoglio.

 

Nell’ultima parte l’autore applica i risultati della sua ricerca agli ambiti principali della dogmatica, riformulando in chiave empatica la teologia trinitaria, l’ecclesiologia e la missiologia, per poi soffermarsi sull’empatia nella spiritualità cristiana, nell’etica, nell’impegno per la giustizia e per la pace e nella salvaguardia del creato.

Da questa ampia disamina emerge che «L’esercizio dell’empatia è un atto di fede che richiede il coraggio di procedere oltre sé stessi per incontrare l’altro in territori sconosciuti» (p. 271). In una società sempre più frenetica e individualistica, nella quale la comunicazione digitale a distanza va soppiantando quella reale “in presenza”, è più che mai urgente una rieducazione alle relazioni umane autentiche che passa dalla riscoperta dell’empatia come mezzo per fuoriuscire dal proprio isolamento e calarsi nei panni altrui, recuperando i valori della solidarietà, della condivisione e di ogni forma di cooperazione prosociale.

 

Le riflessioni di questo libro sono destinate a educatori ed educatrici impegnati nella chiesa, nella scuola e nelle relazioni d’aiuto, ma anche a lettori che hanno a cuore la valorizzazione di relazioni interpersonali solidali come mezzo indispensabile per recuperare la nostra umanità più autentica.

 

* R. Lattanzio, Teologia dell’empatia. Cinisello Balsamo, Ed. San Paolo, pp. 288, euro 30,00.

 

 

Immagine: La trinità di Masaccio, basilica di SAnta Maria Novella, Firenze, 1426-28