Il riconoscimento dello stato palestinese «offre speranza», dicono i vescovi inglesi
Dichiarazione di vari rappresentanti della Chiesa d’Inghilterra in sostegno alla decisione del premier Starmer
Il riconoscimento da parte del Regno Unito della stato palestinese è stato accolto con favore da un gruppo di vescovi della Chiesa d’Inghilterra che hanno affermato che «non premia il terrorismo, ma piuttosto mina le narrazioni estremiste e rafforza quelle moderate».
Il vescovo di Southwark, Christopher Chessun, insieme alla vescova di Chelmsford Guli Francis-Dehqani, la vescova di Gloucester, Rachel Treweek e il vescovo di Norwich Graham Usher, si sono fatti portavoce di un alto numero di rappresentanti della Chiesa anglicana che negli anni hanno sostenuto il riconoscimento dello stato di Palestina, consapevoli che il riconoscimento «non avrebbe alleviato gli orrori che si vedono oggi a Gaza».
Nonostante non abbia alcun effetto immediato su queste condizioni, il riconoscimento «offre a tutti i palestinesi la speranza di un futuro libero dall’occupazione e dalla violenza non solo per loro ma per tutte le generazioni future. Invia un forte segnale morale e politico che questa occupazione è ingiusta e insostenibile e deve essere portata a termine attraverso i negoziati» hanno detto i vescovi.
In un annuncio di domenica, il Primo Ministro Keir Starmer ha affermato che la decisione è stata presa «per far rivivere la speranza di pace e di una soluzione a due stati». Anche Australia, Canada, Francia e Portogallo si sono uniti agli oltre 140 paesi che già riconoscono la statualità palestinese. L’annuncio di Starmer è stato fatto il giorno in cui le chiese di tutto il Regno Unito, di tutte le confessioni, si sono unite per una preghiera per la pace.
L’associazione umanitaria Christian Aid ha accolto con favore l’annuncio, descrivendolo come «a lungo atteso» La referente britannica di Christian Aid Jennifer Larbie, ha affermato che il riconoscimento richiedeva «piani concreti che offrissero uno stato sovrano e un percorso verso una pace giusta e duratura. Il Regno Unito deve intraprendere ulteriori azioni ora».
Domenica, un certo numero di familiari di ostaggi con sede nel Regno Unito catturati il 7 ottobre 2023 ha condannato la decisione del Regno Unito di riconoscere la Palestina, dicendo che ha danneggiato le prospettive di rilascio di coloro che sono ancora detenuti a Gaza.
«Danneggia i negoziati. È un male per gli abitanti di Gaza, un male per gli ostaggi», ha detto Ilay David, il cui fratello Evyatar è ancora in ostaggio. «Dare questo riconoscimento è come dire ad Hamas: “Va bene, puoi continuare a far morire di fame gli ostaggi, puoi continuare a usarli come scudi umani”».
«Riconoscere lo Stato palestinese dà all’Autorità palestinese la legittimità e la pressione di cui ha bisogno per governare responsabilmente e per lavorare verso l’attuazione di una soluzione a due stati che preveda la creazione di uno stato palestinese sovrano, indipendente e vitale – che vive in pace e sicurezza, fianco a fianco con Israele – recita ancora il testo dei vescovi anglicani-. Altre azioni del governo del Regno Unito – umanitarie, politiche ed economiche – devono ora accompagnare il riconoscimento. Ma il riconoscimento è essenziale».
Foto di Haydn Jones