Gesù la luce del mondo

Il messaggio di Natale del vescovo Henrik Stubkjær, presidente della Federazione luterana mondiale

 

Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov’era il bambino, vi si fermò sopra. Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. (Matteo 2:9-10)

 

La storia dei Magi, che seguono la stella, trovano il neonato in una stalla a Betlemme e gli rendono omaggio con doni di oro, incenso e mirra è una delle storie più note e amate della Bibbia.

Forse siamo attratti da questa storia per le sue sorprendenti immagini visive che ricreiamo ogni anno sui biglietti di Natale e nelle scene del presepe che adornano le nostre case, le nostre chiese e persino i nostri spazi pubblici. Fin dalla nostra prima infanzia, possiamo vedere la stella, le tre figure misteriose, i loro doni e il bambino che giace nella mangiatoia. Queste immagini ci ricordano come Dio ci viene rivelato sia attraverso l’ordinario che attraverso lo straordinario. Ma forse siamo anche attratti da questa storia perché ci ricorda cosa significa essere chiesa, portare luce e vita al mondo.

 

Lasciatemi spiegare.

Come luterani, crediamo che tutta la nostra preghiera, il nostro lavoro, la nostra intera vita debbano sempre puntare a Cristo, proprio come Lutero stesso punta a Cristo nella famosa pala d’altare del XVI secolo di Lucas Cranach. Questa testimonianza incentrata su Cristo ci chiama alla contemplazione e all’azione. Anche noi siamo chiamati a essere un segno, a far brillare una luce anche nei luoghi più bui, a guidare gli altri a scoprire il bambino Cristo nella mangiatoia.

 

Come scoprirono i Magi, questo viaggio può condurre in direzioni inaspettate, in luoghi non convenzionali, attraverso terreni difficili. Come loro, a volte dobbiamo scegliere nuove strade. Questa è la nostra vocazione, la nostra chiamata a seguire dove Dio ci sta conducendo, a guardare e ascoltare, a discernere i segni dei nostri tempi e a rispondere ai bisogni di coloro che incontriamo, anche se questo può comportare dei rischi e portarci molto al di fuori delle nostre zone di comfort.

Dove sta conducendo la stella me e te oggi? Dove siamo chiamati a stare con gli emarginati, a dare cibo e bevande agli affamati e agli assetati, a vestire gli ignudi, a invitare gli stranieri o a visitare i malati e i prigionieri? [Matteo 25]

 

Come presidente della Federazione luterana mondiale, ho avuto il privilegio nell’ultimo anno di visitare molte delle nostre chiese membro in diverse parti del mondo, dove persone e comunità stanno indicando Cristo e testimoniando il Vangelo in così tanti modi diversi. Di recente, a Hong Kong, ho incontrato leader di chiese asiatiche che si stanno esprimendo a favore della libertà religiosa, rimanendo solidali e portando speranza a coloro che soffrono a causa di guerre, conflitti o oppressione.

In Brasile, ho assistito alla forza delle chiese impegnate per la pace e la giustizia, prendendosi cura della creazione di Dio e accompagnando le persone più emarginate nelle loro comunità. All’inizio dell’anno, durante una visita in Tanzania ed Etiopia, ho sperimentato la vivacità delle chiese che gestiscono scuole e università, ospedali e molti altri servizi che vanno dalla sicurezza alimentare alla resilienza climatica e all’assistenza ai bambini con bisogni speciali. Nelle visite in Ucraina e nella vicina Polonia, ho visto in prima persona come le chiese siano in prima linea, solidali e portino la speranza tanto necessaria a coloro che fuggono dall’aggressione russa.

Attraverso questi diversi ministeri, chiese e congregazioni riflettono la luce della stella che per prima brillò sulla stalla di Betlemme, guidando i Re Magi a sperimentare la gioia e la meraviglia di quella prima notte di Natale. Come la stella, ci indirizzano verso il bambino Gesù, la luce del mondo, che porta speranza e guarigione al nostro mondo ferito. A Betlemme, a Gaza, in tutto il Medio Oriente e in tanti altri luoghi, preghiamo per la guarigione di Dio, per la pace, per la fine dei conflitti e della sofferenza.

 

Ovunque vi troviate in questo periodo natalizio, spero che voi, come i Re Magi, possiate essere “sopraffatti dalla gioia” mentre celebrate la venuta di Cristo nel mondo. Auguro a voi e ai vostri cari un Natale molto benedetto.