Il messaggio di Natale delle chiese cristiane di Gerusalemme
«Per le famiglie dei fedeli che sono rimaste in Terra Santa, così come per coloro che si sono uniti a noi, è nostro privilegio continuare a testimoniare la sacra luce di Cristo nei luoghi stessi in cui è nato»
I Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme hanno condiviso un messaggio di Natale in mezzo al conflitto e all’incertezza continui nella regione. Ecco il testo:
«Nel mezzo di questi giorni bui di continui conflitti e incertezze nella nostra regione, noi, Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme, restiamo fermi nel proclamare alle nostre congregazioni locali e al mondo più ampio l’eterno messaggio natalizio della Vera Luce che splende nell’oscurità: la nascita del nostro Signore Gesù a Betlemme (Giovanni 1:5).
Perché nella Natività di Cristo, la luce della salvezza di Dio è venuta per la prima volta nel mondo, illuminando tutti coloro che lo avrebbero ricevuto, sia allora che ora, e offrendo loro “grazia su grazia” per sconfiggere le forze oscure del male che cospirano incessantemente per portare alla distruzione della creazione di Dio (Giovanni 1:16).
In seguito, Giovanni Battista testimoniò della luce come “la voce di uno che grida nel deserto: ‘Raddrizzate la via del Signore'” (Giovanni 1:23; Isaia 40:3). Come rivela il brano sopra, i suoi raggi divini hanno illuminato per la prima volta i nostri antenati spirituali, che hanno ricevuto il messaggio di salvezza mentre dimoravano “nella regione e nell’ombra della morte” (Matteo 4:16). Sopportando molte difficoltà, hanno continuato a trasmettere la Santa Luce della Resurrezione di Cristo, diventando i Suoi testimoni a Gerusalemme, in tutta la Terra Santa e fino ai confini della terra.
Questo antico percorso di redenzione ci riporta al nostro tempo, quando le guerre infuriano ancora e milioni di persone nella nostra regione e in tutto il mondo continuano a soffrire gravemente. Esteriormente, poco sembra essere cambiato. Eppure interiormente, la santa nascita del nostro Signore Gesù Cristo ha innescato una rivoluzione spirituale che continua a trasformare innumerevoli cuori e menti verso le vie della giustizia, della misericordia e della pace (Michea 6:8; Efesini 2:17).
Per le famiglie dei fedeli che sono rimaste in Terra Santa, così come per coloro che si sono uniti a noi, è nostro privilegio continuare a testimoniare la sacra luce di Cristo nei luoghi stessi in cui è nato, ha svolto il suo ministero e si è offerto per noi, risorgendo vittoriosamente dalla tomba a una nuova vita. Lo facciamo offrendogli la nostra preghiera nei luoghi santi; accogliendo pellegrini e visitatori in mezzo a noi; proclamando il Suo sacro Vangelo a tutti coloro che vorranno ascoltare; continuando i Suoi ministeri di insegnamento, guarigione e amorevolezza; e sostenendo la “liberazione per i miseri e i prigionieri” (Isaia 61:1; Luca 4:18–19).
In questo spirito natalizio pieno di speranza, rendiamo grazie all’Onnipotente per il recente cessate il fuoco tra due delle parti in guerra nella nostra regione e chiediamo che venga esteso a Gaza e in molti altri luoghi, ponendo fine alle guerre che hanno afflitto la nostra parte del mondo. Rinnoviamo inoltre il nostro appello per la liberazione di tutti i prigionieri e prigionieri, il ritorno dei senzatetto e degli sfollati, la cura dei malati e dei feriti, il soccorso di coloro che hanno fame e sete, il ripristino delle proprietà ingiustamente sequestrate o minacciate e la ricostruzione di tutte le strutture civili pubbliche e private che sono state danneggiate o distrutte.
Infine, durante questo sacro periodo natalizio e oltre, invitiamo tutti i cristiani e le persone di buona volontà in tutto il mondo a unirsi a noi nella preghiera e nel lavoro per questa nobile missione, sia nella patria di Cristo che ovunque ci siano conflitti e lotte. Perché facendolo insieme, onoreremo davvero il Principe della Pace che nacque così umilmente in una stalla a Betlemme più di due millenni fa».