Chiese insieme per aiutare il prossimo
In Svizzera nasce l’ “Ufficio nazionale di coordinamento ecumenico per la cappellania dei servizi sanitari”
La Conferenza episcopale svizzera (Ces), la Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (Rkz) e la Chiesa evangelica riformata svizzera (Cers) hanno firmato nei giorni scorsi a Engelberg il contratto di cooperazione per l'”Ufficio nazionale di coordinamento ecumenico per la cappellania dei servizi sanitari” . Questo progetto innovativo rafforza la collaborazione ecumenica delle Chiese e garantisce la loro presenza e influenza nel campo della salute a livello nazionale.
L’Ufficio di Coordinamento Ecumenico Nazionale è istituito come piattaforma comune per rappresentare gli interessi delle Chiese nei servizi sanitari in modo mirato ed efficace. Le decisioni in materia di politica sanitaria vengono prese sempre più a livello federale, uno sviluppo che incoraggia le chiese a coordinare la loro azione. L’obiettivo dell’ufficio di coordinamento è integrare tempestivamente le prospettive delle chiese nelle strategie di politica sanitaria e promuovere la collaborazione tra chiese, autorità e istituzioni: «La nostra cappellania merita anche una forte rappresentanza nazionale. Con il servizio di coordinamento abbiamo una voce comune per esprimere in modo efficace le preoccupazioni delle Chiese nei servizi sanitari e per adempiere alla nostra responsabilità nei confronti delle persone in situazioni di vita difficili», ha sottolineato il vescovo Markus Büchel. Temi come le malattie degenerative, le cure palliative, l’assistenza spirituale e la protezione dei dati sono al centro dell’attenzione.
L’ufficio di coordinamento viene creato sotto forma di una semplice società nella quale le tre organizzazioni responsabili sono equamente rappresentate. Un comitato direttivo assume la direzione strategica, mentre una persona o un team incaricato si occupa del lavoro operativo.
Il progetto, che si è sviluppato attraverso un processo partecipativo pluriennale, evidenzia l’importanza della collaborazione ecumenica. La diversità delle competenze cantonali e confessionali non viene solo rispettata, ma utilizzata come risorsa per soluzioni innovative: «La diversità delle competenze cantonali e confessionali è una grande forza che ci consente di sviluppare soluzioni innovative e praticabili. Insieme possiamo rispondere alle sfide in continua evoluzione del sistema sanitario e rafforzare ulteriormente la rilevanza sociale della cappellania», spiega Rita Famos, presidente della Cers.
L’ufficio di coordinamento inizierà i suoi lavori nella primavera del 2025. Deve garantire che le voci delle chiese siano ascoltate nei dibattiti sulla politica sanitaria e che la cappellania ecclesiastica continui ad essere vista come un elemento indispensabile del sistema sanitario.