La riapertura di Notre-Dame
Sentita cerimonia a 5 anni dal devastante rogo. Le parole del presidente della Federazione protestante di Francia Christian Krieger
«Questa mattina viene cancellato il dolore del 15 aprile 2019». L’arcivescovo di Parigi, monsignor Laurent Ulrich, ha celebrato domenica 8 dicembre la prima messa ufficiale a Notre-Dame de Paris, alla presenza del capo dello Stato, Emmanuel Macron, di numerosi rappresentanti del mondo politico e di rappresentanti di tutte le religioni.
Il temporale ha costretto l’Eliseo e la diocesi ad abbandonare l’organizzazione della prima parte, laica, sulla piazza. Si è trattato quindi di una celebrazione insieme repubblicana e liturgica che si è svolta sotto le splendenti volte della cattedrale.
Fra i presenti il pastore Christian Krieger, presidente della Federazione protestante di Francia, che sulle colonne del giornale Réforme ha così commentato: «La Cattedrale di Notre-Dame è stata inaugurata con un evento mondiale[…] C’è da parlare soprattutto della meraviglia suscitata dalla bellezza architettonica del luogo. L’estetica gotica piena di luce sostiene la spinta verso il trascendente. La vista delle raffinate finestre invita alla meditazione [..].
Vale poi la pena sottolineare l’incredibile sfida raccolta per ricostruire la cattedrale in cinque anni. Inoltre, l’emozione ampiamente condivisa durante l’incendio, poi durante la ricostruzione, e oggi al momento dell’inaugurazione e della prima messa, permette di misurare il posto occupato dall’eredità cristiana nell’immaginario collettivo della nostra Francia secolarizzata. La riapertura di un luogo di preghiera e di spiritualità nel cuore di Parigi è un momento di unità nazionale. Ricordiamocelo domani!
Infine, sono e rimango irriducibilmente protestante. Il linguaggio religioso del cattolicesimo non è il mio. Mi rallegro dal profondo del cuore per le nostre sorelle e fratelli che trovano questo luogo così emblematico per loro, mi associo con tutto il cuore alla loro gioia. Ma l’unzione dell’altare, le litanie dei santi, la benedizione degli oggetti, la moltiplicazione dei gesti rituali lasciano freddi coloro che hanno per disciplina spirituale la ricerca di Dio nell’ascolto della sua parola, in una spiritualità purificata nello spirito e nella verità!».