Non dimenticare le promesse ricevute da Dio

Un giorno una parola – commento a Ebrei 10, 23

 

Allora Asa invocò l’Eterno, il suo Dio, e disse: “O Eterno, per te non c’è differenza tra il dare soccorso a chi è in gran numero, e il darlo a chi è senza forza; soccorrici, o Eterno, o nostro Dio! poiché noi ci appoggiamo su di te, e siamo venuti contro questa moltitudine nel tuo nome. Tu sei l’Eterno, il nostro Dio; non vinca l’uomo contro di te!”

II Cronache 14, 10

 

Riteniamo fermamente la confessione della nostra speranza, senza vacillare, perché fedele è colui che ha fatto le promesse

Ebrei 10, 23

 

 

 

L’autore di questa lettera dopo aver poste con fermezza le basi della fede in Gesù Cristo, si dedica ad un compito pastorale per tracciare la via della vita cristiana. Appare chiaro che i destinatari della lettera sono dei credenti stanchi; egli usa una immagine del profeta Isaia: “i giovani scelti vacillano e cadono” (Isaia 40, 30). Forse la lunga attesa del ritorno del Signore li porta ora a dubitare della speranza e quindi sono tentati di rinunciare a qualsiasi fede in Dio.

 

Dunque, che dire a questa comunità avvilita e facilmente portata a diffidare della fede nel Signore Gesù? Nel nostro brano troviamo l’esortazione sia a rimanere fermi nella speranza del Signore che viene sia a non dimenticare le promesse ricevute dalla predicazione apostolica.

 

Gesù ci ha liberati da ogni paura, ci ha insegnato a non rimanere soggiogati, a discernere la Verità dalle distorsioni. Con Gesù l’unica legge diventa l’amore, l’amore che arriva fino a donare la propria vita agli altri. Ci viene chiesto di vivere con pienezza e perseveranza la fede anche quando non accade ciò che vorremmo.

 

La grande tentazione di questi credenti, ma io credo di ogni credente, è “vacillare”, alla luce delle tante violenze che accadono la nostra fede appare insicura a darci speranza. Nulla è stabile, sicuro. Non abbiamo più una roccia per aggrapparci con fiducia e ritrovare la capacità di essere testimoni del Signore Gesù che ha vinto il mondo della malvagità. Le antiche parole del Salmo 46: Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà, non sono più un vero conforto.

 

L’autore della nostra lettera porta questo messaggio molto importante per i nostri giorni: fedele è colui che ha fatto le promesse! Nulla può opporsi tra noi e il sostegno del Signore che torna ogni giorno a donare speranza. Amen.