Le Chiese affermano il loro ruolo nel plasmare il futuro dell’Europa in vista delle elezioni europee

Dichiarazione congiunta delle chiese cristiane europee: «no alle strumentalizzazioni delle religioni e sì all’integrazione dei valori cristiani nelle politiche del continente»

 

I leader di quattro organizzazioni europee, che rappresentano diverse chiese ed entità cristiane, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in vista delle elezioni europee del 2024, affermando il loro impegno a lavorare insieme alle istituzioni europee, ai candidati eurodeputati e ai partiti politici per promuovere un’agenda europea positiva che prenda il suo posto ispirazione ai valori cristiani, rafforzando il dialogo ai sensi dell’articolo 17 del Tfue il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

 

La dichiarazione congiunta, rilasciata oggi mercoledì 20 marzo 2024, è firmata dai capi della Conferenza delle Chiese europee (Kek), della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece), dell’Assemblea interparlamentare sull’Ortodossia (Iao) e Insieme per l’Europa.

 

La dichiarazione sottolinea l’importanza di riconoscere i valori cristiani come fondamento del progetto europeo. Le Chiese, quindi, sostengono l’integrazione dei valori cristiani nelle piattaforme politiche e nelle campagne preelettorali, e allo stesso tempo chiedono una presa di posizione contro l’abuso della religione per fini politici. Infine, la dichiarazione incoraggia l’UE ad attuare l’articolo 17 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che prevede un dialogo aperto, trasparente e regolare tra le Chiese e l’UE.

 

La dichiarazione esprime preoccupazione per le ripercussioni delle successive crisi economiche, migratorie, sanitarie ed energetiche che colpiscono l’Europa e il mondo, insieme ai conflitti in corso in Ucraina e Terra Santa. «Queste sfide sono accompagnate da una più ampia crisi di valori nello spazio europeo, che mette in discussione i principi e le istituzioni democratiche. I cittadini europei sono anche diventati più consapevoli della difficoltà all’interno dei centri decisionali europei di rispondere efficacemente a queste realtà», si legge il documento.

 

Le Chiese si sentono chiamate a contribuire a ridefinire il quadro delle priorità per un futuro sostenibile per l’Europa. Le Chiese constatano «l’esclusione di qualsiasi riferimento adeguato ai valori cristiani nei testi Ue rilevanti» e la delusione di «gran parte dei cittadini, che guardano con fiducia al futuro europeo attraverso il prisma dei valori cristiani, e si sentono ora emarginati, in quanto non hanno la possibilità di esprimere le proprie posizioni e opinioni in modo autonomo e distinto».

In questo contesto, le Chiese invitano a invertire la tendenza e a garantire la più ampia partecipazione possibile dei cittadini al processo decisionale e alla gestione degli affari europei.

 

La dichiarazione sottolinea inoltre che quando i valori della pace sono a rischio, l’insicurezza e la paura dominano gran parte delle opinioni dei cittadini sul futuro dell’Europa e del mondo. «La paura motiva alcuni [cittadini] a cercare soluzioni e sostegno spirituale in una versione oggettivata e strumentalizzata della tradizione, a volte mascherata da appello ai “valori tradizionali”. In questi casi, i concetti di “patria” e “religione” sono usati come armi, e personaggi storici dubbi vengono trasformati in eroi», sottolinea la dichiarazione.

 

I valori cristiani, abbracciati da un ampio segmento di cittadini europei, offrono un quadro affidabile per affrontare i cambiamenti e le sfide di oggi. Ciò è particolarmente rilevante nel contesto delle prossime elezioni europee, un momento critico per le nostre democrazie. «È utile – se non essenziale – che le fazioni europee tengano conto dei valori cristiani nella politica europea, soprattutto su questioni critiche e in un panorama politico labirintico in cui i cittadini sono particolarmente preoccupati per qualsiasi norma mutevole e instabile».

 

La Kek è un’associazione di 114 chiese di tradizione ortodossa, protestante e anglicana di tutta Europa e, insieme ai suoi partner ecumenici, rappresenta oltre 380 milioni di cittadini europei.