Denunciare le ingiustizie

Un giorno una parola – commento a Isaia 10, 1; 2

Ascolta la meditazione:

Guai a quelli che fanno decreti iniqui e a quelli che mettono per iscritto sentenze ingiuste, per negare giustizia ai deboli, per spogliare del loro diritto i poveri del mio popolo

Isaia 10, 1; 2

 

Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro

Matteo 7, 12

 

Ciò che mi colpisce (e come non si può in questo tempo con gli orrori in atto), è che Israele mentre è sotto attacco degli Assiri, è messo davanti ai suoi misfatti. Mentre si deve difendere, il dito è messo nella vera piaga: le ingiustizie compiute. O più precisamente: le malefatte dei governanti di cui le vittime sono sempre di nuovo le persone più vulnerabili. Gli sforzi devono essere in favore di chi soffre le ingiustizie. Anzi una società che tollera le ingiustizie si trova sotto attacco, in senso letterale ma anche in senso figurato. La responsabilità verso le persone vulnerabili, oppresse, povere è posta davanti a noi. La lotta bene venga, ma ai decreti iniqui, a chi emette sentenze ingiuste, a chi nega giustizia ai deboli, a chi toglie i diritti ai poveri.

 

Non bisogna voltare le spalle ai veri problemi, che rendono una società invivibile. La denuncia è rivolta anche a noi, e alla società in cui viviamo. Una società che è sotto attacco se le inguistizie di cui il profeta Isaia parla, non vengono affrontate e risolte. Sappiamo che la pace non vuol dire semplicemente una situazione senza il frastuono delle armi, che comunque in certe parti della nostra cara terra sarebbe già un bel passo avanti! Dio chiede di più da noi. Lo sappiamo con la nostra testa, ma le nostre mani, i nostri piedi, le nostre bocche non se ne rendono conto abbastanza. Certo, le strutture in cui viviamo riducono lo spazio che abbiamo per agire in modo più o meno incisivo. Ma la bocca ce l’abbiamo, la voce ce l’abbiamo, possiamo incalzare chi di dovere.

 

Il profeta Isaia agì contro una certa indifferenza e fece sentire chiaramente la sua voce. E noi? Siamo diventate persone mute nel frattempo? Spesso si dice che Dio non parla più, ma come può parlare se noi stiamo zitte e zitti? Amen.