Io so. Tutti noi sappiamo ma…

«Io so. Inchiesta sulla strategia della tensione» – un incontro  in ricordo di Andrea Purgatori – in occasione del 50° anniversario della strage di Piazza della Loggia a Brescia

 

Un nuovo corso di formazione per giornalisti (che possono accreditarsi attraverso la piattaforma: www.formazionegiornalisti.it) ed un incontro aperto anche a coloro che sono interessati all’argomento «strategia della tensione» dal titolo «Io so. Inchiesta sulla strategia della tensione», si terrà il prossimo 27 febbraio presso la Casa dei giornalisti torinesi di Palazzo Ceriana Mayneri dalle 10 alle 12 in Corso Stati Uniti, 27 e nel quale si tenterà di dare «una particolare lettura della stagione delle stragi e dei golpe, a partire da documenti inediti e proprio in occasione del 50° anniversario della strage di Piazza della Loggia avvenuta Brescia nel 1974», ricordano i promotori.

 

Uno studio teatrale, infatti, sarà condotto dall’attrice Elena Ruzza, strumento scelto per raccontare storie, informare e indagare insieme ai focus e agli inserti curati dall’esperto e analista politico, Davide Rigallo.

 

L’incontro, moderato e introdotto dal giornalista di Riforma – Eco delle valli valdesi e dell’Agenzia stampa Nev, Gian Mario Gillio, è un tributo a Andrea Purgatori e costituisce un’azione del progetto «Io so», dedicato alla memoria e all’attualità della strategia della tensione, in corso di realizzazione a livello nazionale dall’Associazione Terra Terra, grazie al contributo dell’Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi (Ottopermillevaldese) e alla collaborazione dell’Associazione Casa della Memoria di Brescia, dal Circolo Articolo 21 Piemonte, Riforma.it e Zonafranca Spazi interculturali Onlus.

 

In un messaggio video (disponibile sul sito di Radio Radicale e sul sito che raccoglie la documentazione dell’iniziativa torinese https://www.sottoifanali.it/), inviato ai promotori dell’iniziativa in occasione di un webinar (con ospiti Stefania Limiti, Mariangela Gritta Grainer, Michele Lembo, Elena Ruzza, Claudio Geymonat, Davide Rigallo),  Andrea Purgatori sosteneva quanto fosse fondamentale continuare a coltivare la memoria di quel che è successo negli anni della strategia della tensione «perché – diceva -,  non solo non è ancora tutto chiaro e non tutto ancora è stato raccontato, ma perché quello che è accaduto ha delle conseguenze ancora sulla nostra vita politica, sulla nostra vita di cittadini e, come è stato dimostrato dall’ultima inchiesta sulla strage di Bologna datata 2 agosto del 1980, c’è ancora molto da scavare e molto da scoprire. Vorrei anche dire che non è un caso che a farlo sia stato il procuratore generale di Bologna Ignazio De Francisci, l’ultimo è il più giovane componente del pool antimafia di Giovanni Falcone a Palermo che, utilizzando proprio quelle tecniche e quella determinazione attraverso la pista dei soldi che portavano a Licio Gelli, è riuscito a ricostruire complicità importanti  di persone che sono ancora in circolazione; dunque, non ci sono soltanto “dei morti in questa vicenda”. La memoria è fondamentale e ho sempre cercato di promuoverla nella mia carriera, cioè raccontare e ricordare ed è esattamente ciò che sto facendo anche ora (era il 7 ottobre 2021 e Purgatori conduceva la nota trasmissione su La7, ndr) con Atlantide».

 

Muovendo dunque dalle parole e oggi testamento di giustizia, legalità e professionalità per tutti noi di Andrea Purgatori e soprattutto dalle precedenti affermazioni di Pier Paolo Pasolini nel suo celebre articolo «Che cos’è questo golpe?» (da Il Corriere della Sera, 1974), il corso del prossimo 27 ottobre ricostruirà, anche avvalendosi di letture e contributi attoriali, un percorso di memoria e di storia che va dalla strage di Piazza Fontana (1969) alle stragi di Piazza della Loggia e dell’Italicus del 1974.

 

Un secondo appuntamento è previsto per il 5 marzo dalle ore 9 sempre in Corso Stati Uniti a Torino. Si tratterà di un workshop che intende sviluppare in forma di dibattito i principali temi emersi dalla prima parte del corso, proponendo tre diversi metodi di lettura e interpretazione dei fatti e del signifacato della strategia della tensione in Italia:

1.     giornalismo d’inchiesta;

2.     analisi psicologica;

3.     ricerca storica.

Con: Stefania Barzon, psicologa e psicoterapeuta, Claudio Geymonat, giornalista, coordinatore di Riforma.it, Stefania Limiti, giornalista Il Fatto Quotidiano, Left (in videocollegamento), Davide Rigallo, esperto di politiche europee

 

Il corso è promosso da Ordine dei Giornalisti del Piemonte, organizzato da Associazione culturale Terra Terra in collaborazione con il Circolo Articolo 21 Piemonte, Riforma.it, Zonafranca Spazi Interculturali Onlus.