Il Decreto Flussi fa acqua da tutte le parti

Intervista a Giulia Gori della Federazione delle chiese evangeliche in Italia

 

Ogni anno il governo approva il Decreto Flussi, che regola gli ingressi di persone straniere in Italia in base alle richieste di aziende che intendono assumerle, tramite vari e criticati click day.

La campagna Ero Straniero monitora il funzionamento di queste pratiche e alla fine dello scorso anno ha pubblicato un rapportodove emergono le tante e gravi falle scoperte nel 2023: ne abbiamo parlato con Giulia Gori della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.

 

Innanzitutto, le domande di assunzione sono sempre di varie volte superiori al numero limite imposto dal governo, elemento che trasforma il click day in una “lotteria”, come scrive la campagna. Ma Gori specifica che nemmeno le poche domande che vengono accettate portano tutte all’effettivo ingresso delle persone previste, probabilmente per ritardi burocratici che portano ad annullare il processo. Ci sono poi numerosi casi di truffa, con aziende che chiedono un contributo economico a persone che quindi si mettono in viaggio verso l’Italia, ma una volta qui si ritrovano senza lavoro e senza permesso di soggiorno, ma solo con un nulla osta lavorativo.

 

Insomma, lo strumento funziona davvero male. Ero Straniero propone quindi una serie di misure per riformarlo profondamente: l’introduzione di percorsi di ingresso diversificati e flessibili, di un permesso di soggiorno per ricerca lavoro attraverso “sponsor”, di un permesso di soggiorno per ricerca lavoro con richiesta di visto presentata direttamente da lavoratore/lavoratrice a fronte di garanzie economiche, e infine di meccanismi di regolarizzazione su base individuale, ovvero la regolarizzazione attraverso un contratto di lavoro o per radicamento sociale.

 

Puoi ascoltare qui l’intervista:

 

Immagine, disegno di Francesco Piobbichi, Fcei