Riconoscersi peccatori e peccatrici

Un giorno una parola – commento a Giovanni 1, 29

 

Ascolta la meditazione:

 

Il Signore giudicherà l’estremità della terra e darà la forza al suo re

I Samuele 2, 10

 

Ecco l’agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!

Giovanni 1, 29  

 

Famose sono le parole che Gesù rivolse ad alcuni uomini che volevano lapidare un’adultera sulla pubblica piazza: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei» (Giovanni 8, 1-11). Nessuno lanciò pietre sulla donna: tutti si riconoscevano peccatori. 

La parola di Dio ci insegna che «non c’è nessun giusto, neppure uno; tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù» (Romani 3, 10; 23-24). 

Chi è disposto ieri come oggi a riconoscere ciò che la Bibbia chiama peccato (al singolare), ovvero l’abisso che separa l’essere umano da Dio? E la conseguente incapacità di fare la sua volontà? Infatti i peccati (al plurale) non sono altro che le conseguenze di questa distanza fra creatura e creatore. 

Chi è disposto ad accogliere Cristo per diventare una persona nuova? Quando Giovanni Battista per la prima volta annunciò Cristo come l’Agnello di Dio, aggiunse: «che toglie il peccato del mondo» in questo modo pose l’enfasi sulla sua opera di redenzione. «Questa descrizione racchiude in sé lo scopo stesso della venuta di Gesù sulla terra: alla stregua degli agnelli sacrificati per espiare i peccati ai tempi dell’Antico Testamento, Gesù si sarebbe sacrificato sulla croce, pagando il prezzo per i peccati del mondo. Anche per i nostri» (Live – La Bibbia. La Parola. La vita). Amen.