Migranti, accordo con Albania: «Governo naviga a vista»
L’analisi di Paolo Naso, già coordinatore di Mediterranean Hope, il programma di accoglienza della Federazione delle chiese evangeliche in Italia
«Un atteggiamento improvvisato» e «un provvedimento la cui consistenza è molto dubbia». Così Paolo Naso, docente di Scienza politica alla Sapienza, già coordinatore di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Fcei (Federazione delle chiese evangeliche in Italia), principale fautore dei corridoi umanitari, intervistato da Radio Beckwith Evangelica, commenta l‘intesa tra governo italiano ed albanese sulla gestione dei migranti, siglata pochi giorni fa.
«La sfida vera non è “mandare i migranti a casa” ma costruire meccanismi efficaci perché queste persone possano trovare la loro strada, trasformando quello che appare come un problema in una risorsa», ha aggiunto Naso.
«È un segnale di come la premier navighi a vista» aggiunge. «La piattaforma di questa coalizione era tesa a bloccare le partenze; verificata la assoluta insostenibilità di questo progetto» viste anche le innumerevoli crisi che stanno colpendo Africa subsahariana e Medio Oriente «invece di ragionare su una regolarizzazione di questo flusso, così da renderlo un elemento virtuoso per la nostra società e la nostra economia, si pensa ad una soluzione di dubbia coerenza costituzionale. L’articolo 10 della Costituzione dice che l’Italia garantisce protezione e asilo a coloro che nei loro paesi non abbiano le garanzie che garantisce l’Italia».
La Costituzione, inutile dirlo, non menziona l’Albania.
Si tratta quindi di «un goffo ed improvvisato piano B, con evidente calcolo elettorale: così Meloni ha sottratto alla Lega una carta molto importante. Un provvedimento la cui consistenza è molto dubbia: stiamo parlando di 3mila persone, una cifra irrilevante. Inoltre, come emerge dal Rapporto Statistico Immigrazione, complessivamente il numero di migranti è diminuito, in un paese che reclama forza lavoro. Siamo di fronte ad un atteggiamento scomposto, improvvisato».
Per il ministro Matteo Salvini, intanto, intervenuto in queste ore su questo tema, quello tra Italia e Albania per la gestione dei flussi migratori “è un ottimo accordo”.
Tante invece le critiche sul fronte delle ONG e delle realtà impegnate per i diritti dei migranti. Per Refugees Welcome Italia il nuovo accordo «calpesta ancora una volta il diritto di asilo», e secondo Emergency, «di fatto è un modo per impedire che i migranti possano mettere piede sul suolo italiano – e quindi europeo – e chiedere asilo, come invece prevede il diritto europeo e internazionale. L’ennesimo attacco al diritto di asilo e a quanto prevede l’articolo 10 della nostra Costituzione».
Qui di seguito l’intervista completa realizzata da Alessio Lerda:
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