Lodare Dio nella comunità di fede
Un giorno una parola – commento a Salmo 22, 22
Ascolta la meditazione:
Ascolta “Un giorno una parola: 13 settembre” su Spreaker.Io annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all’assemblea
Salmo 22, 22
Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno
Giovanni 17, 22
S’è detto nella meditazione di ieri che il Signore ci libera spesso in maniera inaspettata e per lo più in modo non prodigioso né con fatti eclatanti da situazioni difficili che paralizzano o addirittura mettono in forse la nostra incolumità, addirittura la nostra vita.
Sarebbe logico che di questa premurosa, attiva e fattiva benevolenza fossimo grati a Dio, per quanto la gratitudine non sia sentimento che gli esseri umani praticano con facilità e costanza.
Il Signore non ha bisogno di nulla, non ha bisogno di noi e neppure ha bisogno della nostra gratitudine: noi invece abbiamo bisogno di essere grati a Dio, di coltivare la consapevolezza di quanto dobbiamo a Dio in ogni cosa e per ogni cosa che abbiamo.
Questa consapevolezza è il migliore antidoto ad ogni orgogliosa e vana pretesa di bastare a noi stessi, di poter fare tutto e tutto controllare.
La nostra gratitudine deve poi diventare testimonianza a vantaggio degli altri, perché tutti devono conoscere Dio e la sua bontà nei confronti di chi si affida a lui.
Il contesto ideale, nel quale dare testimonianza che Dio è entrato nella nostra esistenza, è l’assemblea dei credenti, proprio come suggerisce il Salmo, l’ambito della comunità di fede.
C’è bisogno di parlare e condividere le tante occasioni nelle quali la misericordia di Dio diventa concreta, visibile e tangibile: servirà per consolare, confortare, dare speranza, ma anche per rendere la nostra fede più salda, gioiosa, radicata nel quotidiano, nella vita.
Si eviterà che vita e fede rimangano dimensioni fra loro non connesse, distanti o alternative, come se il credere fosse un insieme di convinzioni o verità che, comunque, non entrano nella vita reale. Dio non è una realtà lontana, vera ma irraggiungibile e insignificante in pratica. Dio è nella nostra vita e per la nostra vita, qui sotto il sole, in questa vita a tempo, e per l’eternità che in Cristo ha preparato nel suo amore per ognuno e ognuna di noi. Amen.