switzerland-2023-hillert-20230627_ah1_6029

Riconciliarsi, sempre!

Il Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) ha concluso il suo incontro (durato una settimana e tenutosi a Ginevra) con un appello, quello di «rivolgersi a Dio come popolo devoto, riconoscente e pieno di speranza».

«Motivati dalla speranza in Cristo – si è detto -, continuiamo a svolgere il nostro ruolo: quello di operare nella missione di Dio come agenti di riconciliazione in un mondo spezzato, frammentato», lo ha ricordato Merlyn Hyde Riley, vicemoderatora del Comitato Centrale, nel suo sermone tenutosi a chiusura dell’incontro lo scorso 27 giugno.

«Viviamo situazioni di angoscia e insoddisfazione, di dolore e di sofferenza, ma il nostro spirito di ringraziamento – ha proseguito – servirà come fonte d’ispirazione per i compagni di fede e come diretta testimonianza per i non credenti e per chi tuttora è in cerca. Lo faremo concentrandoci sull’opera di Dio in Gesù Cristo», ha proseguito Hyde Riley.

Gli inni, le preghiere e le letture di chiusura utilizzati in occasione del culto, era prezioso materiale tratto dall’Ottava Assemblea del Cec (riunitasi intorno al tema «Rivolgetevi a Dio: gioite nella speranza») di Harare, Zimbabwe, del 1998.

«Alcuni tra noi – ha proseguito HydeRiley -, ritengono che torneremo a una vita piena d’insicurezze, d’incertezze, altri ancora più preoccupati, che dovremo confrontarci con una vita e con circostanze completamente fuori controllo», ha proseguito la segretaria generale della Jamaica Baptist Union.

«A chiusura del nostro incontro e mentre ci prepariamo per il rientro a casa, vi esorto ad accogliere l’invito: “Rivolgiti a Dio, rallegrati nella speranza”», ha proseguito.

Il comitato centrale del Cec è il principale organo di governo tra le sue assemblee. L’incontro di quest’anno tenutosi dal 21 al 27 giugno a Ginevra è il primo da quando il nuovo assetto del Comitato centrale è stato eletto all’Undicesima Assemblea tenutasi a Karlsruhe, in Germania, nel 2022.

«Da qui partiamo verso le Americhe, l’Asia, l’Africa, l’Europa, l’Oceania e l’Antartide, sino ai confini della Terra, per affrontare temi cogenti quali la distribuzione iniqua delle risorse mondiali, le pratiche irresponsabili che sfruttano l’ambiente, il tema della produzione del cibo, l’insicurezza, la povertà e i conflitti. Andiamo avanti motivati dalla speranza affrontando il crimine, il razzismo, la misoginia, la divisione, l’odio, l’avidità, i conflitti e le guerre, perché grati e gioiosi nella speranza e rivolti a Dio in Cristo grazie al potere dello Spirito Santo», ha concluso Hyde Riley.