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Il posto di Arminio nella teologia protestante

La Commissione Storica dell’Ucebi è lieta di presentare, in traduzione italiana, l’opera di Roger E. Olson dal titolo Tutta la gloria a Dio* (titolo originale: Arminian Theology. Myths and Realities) per le edizioni Gbu. L’autore è un pastore, teologo e professore battista dell’Università di Baylor in Waco, Texas. Olson, secondo le sue stesse parole, ha scritto questo testo spinto «dal desiderio struggente di difendere l’arminianesimo da false accuse di eresia e di eterodossia. Molto di quello che si dice sull’arminianesimo (…) è semplicemente falso» (p. 10). Olson si rivolge «a due tipi di persone: chi non conosce la teologia e vorrebbe conoscerla, e chi pensa di conoscere l’arminianesimo ma in realtà non lo conosce» (p. 13).

L’arminianesimo prende nome da Jacob Arminio (1560-1609), teologo olandese calvinista che si confrontò con le diverse letture del calvinismo dopo la morte di Giovanni Calvino. Arminio propose alcune modifiche nel calvinismo stretto che si era affermato con Teodoro di Beza e il Sinodo di Dordrecht (1618-19). Nel corso del XVII e XVIII secolo l’arminianesimo fu al centro di notevoli controversie teologiche, e ancora oggi mantiene una posizione di rilievo all’interno della tradizione protestante tra molti battisti, metodisti, pentecostali, anglicani e altri gruppi evangelici.

Olson sottolinea che quella di Arminio fu una reazione alla dottrina riformata della doppia predestinazione (a salvezza o a dannazione eterna) insegnata da Beza, dottrina che in Calvino era più sfumata. Arminio sosteneva che la sovranità divina e la libera volontà (libera volontà rigenerata dalla grazia preveniente) fossero compatibili. Il centro del suo sistema teologico era il Dio della grazia. Per l’autore, la domanda centrale rivolta da Arminio al calvinismo del XVI secolo era la seguente: vi è un rapporto o una possibilità di rapporto tra l’opera divina di salvezza e la libera risposta dell’essere umano? Nella prima parte introduttiva al suo libro, Olson offre una dettagliata e approfondita presentazione della teologia arminiana. Dopo l’introduzione storica vengono esaminati dieci dei “miti” che hanno deformato o caricaturizzato la teologia di Arminio ed essi vengono poi confrontati con quello che realmente ha insegnato il teologo olandese. Olson cerca, dunque di separare ciò che Arminio ha insegnato da quello che i suoi avversari o anche i suoi sostenitori successivi hanno frainteso, capito più o meno male, deformato o letto con superficialità.

Olson ritiene che il pensiero di Arminio debba essere inserito a pieno titolo all’interno della tradizione evangelica, riformata e calvinista. Calvinismo e arminianesimo «sono entrambe forme di protestantesimo (anche se alcuni calvinisti negano che l’arminianesimo sia veramente protestante) ma hanno posizioni molto diverse sulla dottrina della salvezza (soteriologia). Entrambi credono nella salvezza per grazia mediante la fede (sola gratia et fides) e non nella salvezza per grazia mediante la fede e le buone opere. Entrambi negano che qualsiasi aspetto della salvezza possa dipendere dal merito dell’uomo. Entrambi affermano la sola e suprema autorità delle Scritture (sola Scriptura) e il sacerdozio di tutti i credenti. Arminio e i suoi seguaci erano e sono protestanti fino all’osso…» (p. 16).

Quali sono i dieci miti o falsità? La teologia arminiana sarebbe agli antipodi del calvinismo; un’ibridazione tra arminianesimo e calvinismo sarebbe possibile; la teologia arminiana non costituirebbe un’opzione evangelica ortodossa; la teologia arminiana negherebbe il concetto di sovranità divina; il centro della teologia arminiana sarebbe il libero arbitrio; la teologia arminiana non sarebbe una teologia della grazia; la teologia arminiana negherebbe la giustificazione mediante la sola fede; la teologia arminiana sarebbe una teologia incentrata sull’antropologia; l’arminianesimo non crede nella predestinazione; tutti gli arminiani credono a una teoria della redenzione in cui quello che Cristo sostituisce sono le sofferenze dovute ai peccatori ma non la punizione dovuta per il peccato.

Olson risponde in maniera dettagliata a questi miti “creati” che risultano falsi. Ultima considerazione: è sorprendente la capacità dell’autore di esporre in modo semplice e comprensibile concetti teologici di grande complessità. Un testo che aiuta a comprendere sia l’arminianesimo sia il calvinismo, le loro differenze e i loro possibili punti di contatto aldilà degli slogan e delle frasi fatte.

* R. E. Olson, Tutta la gloria a Dio. Lineamenti storici della teologia arminiana. Ed. Gbu, 2023, pp. 354, euro 18,00.