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Il 21 aprile la Pietra d’inciampo per Jacopo Lobardini

Venerdì 21 aprile si terrà l’inaugurazione della Pietra d’inciampo alla memoria di Jacopo Lombardini, antifascista, partigiano, protestante, deportato e ucciso nel campo di concentramento Mauthausen. Il programma prevede alle 10,30 in via Beckwith 3 e nell’Aula sinodale una cerimonia con le scuole secondarie di primo grado di Luserna San Giovanni e Torre Pellice con interventi del coro del Liceo valdese e proiezione del docufilm Jacopo Lombardini- Protestanti e libertà.

Alle 16,30 visita ai locali del Centro culturale valdese, ex convitto e ultima residenza di Lombardini. Infine alle 17,30 nell’Aula sinodale si terranno i saluti ufficiali, alcune testimonianze, letture del Gruppo teatro e canti del coro del Liceo valdese.

Al termine breve corteo e inaugurazione della Pietra d’inciampo.

Seguirà un rinfresco. L’evento è organizzato da Liceo Valdese, dalla Fondazione Centro culturale valdese, dalla Chiesa Valdese, dal Comune, dall’Anpi locale e dal Comitato Val Pellice per la difesa dei valori della Resistenza e della Costituzione Repubblicana.

Qui di seguito un estratto ella trasmissione radiofonica Culto Evangelico, che approfondisce il tema:

Una targa d’ottone con nome, cognome e data di nascita di deportazione e di morte di Jacopo Lombardini sarà deposta di fronte all’ex convitto valdese di Torre Pellice (in provincia di Torino), in proprio davanti all’ultima residenza dell’antifascista e pacifista (Lombardini infatti non impugnò mai un’arma) e che, nel 1943 scelse la via partigiana cui seguì la deportazione e la morte a Mauthausen. Era il 25 Aprile del 1945, dieci giorni prima della liberazione del campo.

Lorenzo Tibaldo, scrittore e saggista, che ha dedicato un libro alla figura di Lombardini rileva: «Lombardini fu innanzitutto un credente, fu un uomo di profonda cultura, un partigiano, un viandante della libertà, un giusto che seppe insegnare è indicare già allora la strada che ognuno di noi e oggi chiamato a seguire per difendere i valori della resistenza che sono incarnati nella nostra Costituzione Repubblicana».

Promotori dell’iniziativa (a cui hanno aderito la Fondazione centro culturale valdese che ora ha sede proprio nell’ex convitto valdese, il Comune di Torre Pellice e la sua la chiesa valdese) è stato il Collegio valdese, che da anni conduce ricerche sul tema e promuove la creazione di materiali iniziative per approfondire la conoscenza della figura di Lombardini – dai pullman della memoria che hanno ripercorso le tappe della vita da prigioniero di Lombardini, alla creazione di uno spettacolo teatrale rappresentato a Fossoli – il campo di prigionia dove Lombardini giunse, prima di prendere la via per il lager -, sino al docufilm per la regia di Anna Giampiccoli.

Il regista e attore Jean Louis Sappé ideò (con Maura Bertin e l’allora preside del Collegio valdese Marco Fraschia) lo spettacolo teatrale, «fu un’esperienza bellissima e arricchente. La pensammo nella primavera del 2014 tornando con il “pullman della memoria” a Mathausen, promosso dal Collegio valdese. Ci chiedemmo perché non scrivere un testo allargando la partecipazione al gruppo degli studenti che frequentava il corso teatrale. Sette ragazzi avrebbero così dato voce alle testimonianza del maestro evangelico di Carrara, ripercorrendo i suoi anni giovanili, il suo incontro con la comunità metodista, il suo arrivo a Torre Pellice come educatore, infine narrando la sua salita “in banda”, dopo l’otto settembre del 43 in Val d’Angrogna ormai cinquantenne quale commissario politico nelle formazioni di Giustizia e Libertà e, infine, la ripercorrendo la sua lunga odissea, conclusasi dentro al forno di Mauthausen».

Anna Giampiccoli, regista del docufilm «Jacopo Lombardini protestanti e libertà», ha ricordato: «la “pellicola” realizzata con gli studenti del gruppo teatro del Liceo Valdese, vuol essere una restituzione storica della vita del pensiero e della fede di Lombardini per le nuove generazioni. Uno strumento e un esercizio utile di memoria per tenere viva la fiamma di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà di tutti. Il docufilm – conclude Giampiccoli -, ha permesso agli studenti di rivivere in prima persona alcuni momenti salienti della vita di Lombardini».

A operare per la posa della pietra d’inciampo e a tenere viva la corrispondenza con il noto artista Gunter Demning e con i discendenti di Lombardini, sono stati proprio gli studenti della Classe V del Collegio Valdese.

«Il 21 Aprile – rileva il professor Fraschia -, insieme alla preside Alessia Passarelli dedicheremo la giornata alla posa della pietra d’inciampo. Un inciampo simbolico, che invita a fermarsi e a riflettere grazie a un evento ufficiale».

Alle 10,30 la giornata partirà con l’appuntamento dedicato alle scuole secondarie di primo grado (di Torre Pellice e Luserna San Giovanni) presso l’Aula sinodale con gli interventi del coro del Liceo valdese e la proiezione del docufim; alle 16,30 seguirà la visita guidata all’ex-convitto valdese, luogo dove operò Lombardini. Alle 17,30 ci si sposterà nell’Aula sinodale della Casa Valdese (via Beckwith 2), per le orazioni ufficiali dei rappresentanti del Collegio valdese, della Chiesa valdese della Fondazione centro culturale valdese, dell’Anpi, del Comune di Torre Pellice e del comitato per la difesa e i valori della resistenza e della costituzione repubblicana.

Bruna Peyrot, presidente della Fondazione Centro culturale valdese, ricorda quanto la figura di Lombardini fosse «importante anche per i partigiani che lo avevano conosciuto. Essi, affermarono in ogni occasione quanto egli fosse umile: un uomo di profonda umanità. In Lombardini abitavano due dimensioni nel suo agire: una di matrice teologica e una popolare. Anche nelle comunità valdesi, il portato storico accompagnò sempre e in ogni momento la loro esistenza; li interrogò, li motivò, li consolò, proprio come scrisse nel diario Jacopo Lombardini: «A la brua, alla vetta, era il grido di raccolta di battaglia degli antichi valdesi quando sui loro monti combattevano l’ardua battaglia in difesa della libertà di coscienza».

Lombardini fu certamente una figura importante e dirimente per tante persone che poterono incontrarlo. Predicatore laico, antifascista, partigiano, lascia a tutti noi oggi la sua preziosa eredità.

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