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Due coloni israeliani assaltano la Chiesa della Tomba di Maria a Gerusalemme

Due coloni israeliani hanno aggredito i membri del clero e i fedeli che pregavano in una chiesa ortodossa di Gerusalemme Est, domenica.

Il Governatorato di Gerusalemme ha dichiarato che i coloni hanno preso d’assalto la Chiesa della Tomba della Vergine Maria e hanno tentato di vandalizzarla.

Il testimone oculare Bilal Abu Nab ha raccontato che due coloni avevano preso d’assalto la chiesa e, dopo essersi precipitato sul posto, ha visto uno di loro in piedi sui gradini che gridava. L’altro ha assalito i membri del clero presenti e i fedeli armato di un bastone con dei chiodi.

Ha aggiunto che uno dei chierici è stato ferito alla fronte.

Come riporta il sito AsiaNews Il patriarcato ortodosso di Gerusalemme e il primate Teofilo III, uniti al sinodo, a tutto il clero e ai fedeli, «condannano l’atroce attacco terroristico» avvenuto ieri mattina durante la liturgia domenicale «per mano di due estremisti israeliani». È quanto affermano in una nota i vertici della comunità cristiana di Terra Santa, commentando l’assalto alla Tomba di Maria, una delle chiese più importanti per gli ortodossi, situata di fronte alla chiesa del Getzemani. I responsabili di questo «crimine atroce», prosegue la dichiarazione, «hanno cercato di causare danni fisici all’arcivescovo Joachim» intento a celebrare la funzione e a «uno dei sacerdoti» avvenuto, fra l’altro, durante «il tempo di Quaresima» che prepara alla Pasqua.

La gente del posto ha testimoniato che l’arrivo della polizia ha richiesto più di 30 minuti.

L’arcivescovo Munib Younan, ex leader della Federazione luterana mondiale, ha dichiarato ad Arab News che l’attacco è il sesto dall’inizio dell’anno a prendere di mira i luoghi sacri cristiani a Gerusalemme. «Questo attacco è inaccettabile e va denunciato, e noi siamo saldi a Gerusalemme come palestinesi, con i nostri fratelli cristiani e musulmani, non importa quanto siamo soggetti ad attacchi».

Younan ha detto di non ritenere che gli aggressori siano malati di mente, come spesso le autorità israeliane cercano di dimostrare. Ha aggiunto che tali attacchi hanno trasformato la crisi politica di Gerusalemme in un conflitto religioso, rifiutato dai cristiani.

E ha concluso: «I capi delle chiese cristiane sono preoccupati per il mantenimento della presenza cristiana in Terra Santa se gli attacchi continueranno».

Il Comitato presidenziale superiore per gli affari ecclesiastici, un’organizzazione indipendente che monitora gli affari delle chiese e dei luoghi di culto cristiani, ha condannato l’attacco.

Ramzi Khoury, capo del comitato, ha affermato che è avvenuto poco prima del Ramadan e dell’avvicinarsi delle celebrazioni cristiane.

Ha aggiunto che l’assalto alla Moschea di Al-Aqsa e i continui attacchi alle chiese violano tutte le norme internazionali e ha invitato le Nazioni Unite, la Corte penale internazionale e le Chiese del mondo a prendere provvedimenti urgenti e immediati contro le attuali pratiche israeliane.