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Garantire l’istruzione alle madri adolescenti africane

 

Ogni anno, in tutta l’Africa, decine di migliaia di adolescenti abbandonano la scuola o subiscono discriminazioni ed emarginazioni perché incinte, sposate o madri. Alle ragazze adolescenti viene negato il diritto fondamentale all’istruzione per ragioni che non hanno nulla a che fare con il loro desiderio o capacità di apprendimento.

Recentemente l’organizzaizone umanitaria Human Rights Watch ha esaminato le leggi e le politiche relative alle gravidanze tra adolescenti nelle scuole dell’Unione Africana (AU), insieme alle carenze dei governi dei vari paesi nel proteggere l’istruzione delle ragazze.

Durante la pandemia da Covid-19, la situazione è peggiorata: sono aumentate le gravidanze adolescenziali, a causa della chiusura delle scuole e dell’aumento delle violenze domestiche, e sono cresciuti i casi di matrimoni precoci.

Per le ragazze, la gravidanza non solo è un ostacolo alla prosecuzione degli studi, ma spesso è una conseguenza dell’abbandono scolastico. Numerosi studi hanno dimostrato, infatti, che più a lungo una ragazza rimane a scuola, meno è probabile che si sposi da bambina o rimanga incinta durante l’adolescenza.

«Tutte le ragazze hanno diritto all’istruzione, indipendentemente dal fatto che siano incinte, madri o sposate. Gli obblighi internazionali di fornire a tutti i bambini un’istruzione libera da discriminazioni, sono chiari: le politiche governative che discriminano le ragazze a causa di una gravidanza o del matrimonio violano le leggi internazionali e regionali sui diritti umani e spesso violano i diritti delle ragazze tutelati a livello nazionale e costituzionalmente», ha dichiarato Mariama Mamoudou, direttrice dei programmi, ONG FAD Niger. 

Tutti i 55 stati membri dell’Unione africana (UA) hanno adottato l’obbligo di garantire un’istruzione inclusiva e di qualità per ogni studente attraverso l’adozione dell’Agenda 2063 dell’Unione africana e degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. I governi africani si sono anche impegnati a porre fine ai matrimoni precoci, a promuovere i diritti sessuali e riproduttivi e ad affrontare la gravidanza adolescenziale. 

La maggior parte dei paesi africani ha infatti leggi che garantiscono esplicitamente il diritto delle ragazze adolescenti a rimanere a scuola durante la gravidanza e la maternità. Almeno 38 paesi africani hanno adottato leggi, politiche o misure che assicurano che le ragazze incinte possono riprendere la loro istruzione dopo il parto.

Tuttavia, molti paesi mancano di politiche adeguate o hanno adottato misure punitive o discriminatorie nei confronti delle madri adolescenti che servono a negare alle ragazze il diritto a completare l’istruzione primaria e secondaria. Numerosi sistemi educativi scelgono ancora di punire le ragazze per la gravidanza, negando loro qualsiasi tipo di istruzione, costringendole a scegliere un’istruzione di qualità inferiore in contesti alternativi lontani dai loro coetanei o stigmatizzandole quando lottano per rimanere a scuola.

Inoltre, alcuni paesi africani privi di politiche relative alle gravidanze adolescenziali nelle scuole impongono anche sanzioni e punizioni basate sulla “moralità”: le ragazze che rimangono incinte non solo sono esposte alla derisione pubblica e allo stigma sociale, ma possono anche essere accusate penalmente di sesso non coniugale, indecenza o adulterio.

La mancanza di protezioni danneggia le ragazze e le loro comunità e ostacola i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi nazionali e condivisi a livello dell’UA.

L’appello di Human Rights Watch ai governi dell’UA è di garantire e tutelare il diritto all’istruzione a tutte le ragazze che si trovano ad affrontare delle gravidanze nell’età dell’adolescenza.