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La Chiesa valdese del Río de la Plata indaga il contributo delle donne nella vita delle comunità

La Chiesa Valdese del Río de la Plata, il ramo sudamericano della Chiesa valdese, ha uno Spazio Culturale nel Comune di Colonia Valdense che consiste nella Biblioteca, l’Archivio e il Museo, che rappresentano le principali istituzioni responsabili della conservazione e diffusione del patrimonio storico, religioso e culturale dei Valdesi del Río de la Plata.

Questo mese di marzo, l’Espacio Cultural è stato tutto dedicato alle donne. Donne di storia e con storie che vale la pena raccontare e condividere. Per questo Fabricia Malán e Erika Velázquez, che fanno parte del team di lavoro di questo spazio, hanno creato la serie: “Historias con Mujeres” (Storie con donne). 

Fabricia Malán è musicologa e documentalista ed Erika Velázquez è bibliotecaria e museologa della Biblioteca e del Museo. Sono state intervistate dalla redazione del sito della Chiesa valdese del Río de la Plata.

Come è nata l’idea di dedicare uno spazio alla serie “Historias con Mujeres” (Storie con donne)?

«L’idea è nata pensando a quali materiali avremmo potuto avere nell’Espacio Cultural Valdense per commemorare il mese delle donne e per evidenziare le lotte, la partecipazione e le esperienze legate alla comunità valdese in un modo o nell’altro, in vista dell’8 marzo.

Da lì abbiamo cominciato a capire che oltre ad alcuni dei percorsi che avevamo già intrapreso, che avevano a che fare con la storia, potevamo generare nuovo materiale basato sulle storie di vita di gruppi di donne. Stavamo cercando materiale sulla storia iniziale del movimento valdese e l’intervento delle donne e alla fine abbiamo deciso di concentrarci sulle “Storie con le donne”, presentando un caso della storia della comunità valdese in Uruguay e 4 storie attuali che rappresentano la vita delle donne e anche diverse forme di partecipazione su entrambe le sponde del grande fiume: il lavoro della cooperativa di donne Qom Lashepi ALpi, nell’ambito della Junta Unida de Misiones; il gruppo di donne rurali di San Pedro, riunite dalla comunità di San Gustavo, a Entre Ríos; il gruppo di donne della Obra Ecuménica Barrio Borro, a Montevideo; e il lavoro svolto dalla Fundación Voz de la Mujer, nel dipartimento di Colonia, Uruguay. Queste storie con le donne ci hanno fatto pensare ad altre che sarebbero molto interessanti da affrontare in altre occasioni, come il movimento Ligas Femeninas, la sua storia, le storie delle esperienze delle donne pastore valdesi, così come le storie di vita e le vicende delle donne dentro e fuori la Chiesa». 

Avete un programma per la serie?

«Abbiamo un calendario provvisorio che mira soprattutto a organizzare la periodicità delle pubblicazioni, ma che è anche soggetto al materiale che riceviamo».  

Quali criteri state usando per le pubblicazioni?

«A tutte le donne sono state inviate domande che avevano lo scopo di avvicinarci all’informazione che ci interessava recuperare e diffondere in questo caso, e da lì, abbiamo fatto una selezione di alcune risposte con due modalità, una accompagnata da un’immagine e l’altra da audio e immagine».  

Qual è lo scopo di questa serie?

«L’obiettivo era quello di condividere ciò che fa parte della cultura valdese, di visualizzare la vita delle donne attraverso diversi progetti che conosciamo e che sono in qualche modo inseriti nelle nostre comunità, e per quanto possibile, anche di far conoscere ciò che abbiamo ed elaboriamo nell’archivio. Un altro degli obiettivi che stiamo iniziando a realizzare è lo strumento dell’intervista per lavorare con la memoria orale e collettiva e il patrimonio culturale immateriale».

 Sarà caricato da qualche parte in modo che ci sia un archivio virtuale di riferimento?

«Possibile. L’idea è quella di cominciare a generare un archivio di interviste e sicuramente questi input si aggiungeranno ai database che si stanno elaborando da parte dell’Archivio Storico e dell’Archivio Musicale, e che allo stesso tempo, potranno essere collegati con la storia e le storie che vengono presentate nel Museo; le unità che compongono lo Spazio Culturale hanno questo potenziale, che possono arricchirsi e alimentarsi a vicenda, prendendo forme diverse».

 Avete intenzione di farlo con qualche altro tema?

«Avevamo pensato ad altri temi che abbiamo menzionato prima, legati alla prospettiva delle donne o al posto e al lavoro delle donne nella Chiesa, ma sicuramente questa iniziativa, nata dalla preoccupazione di commemorare la festa della donna, sarà estesa ad altri temi, allineati con altri che lo Spazio è interessato a recuperare, indagare e risignificare. Generare questi contenuti richiede tempo per la ricerca, il contatto con le persone, la selezione e l’elaborazione di informazioni, suoni, immagini, elaborazione di testi». 

Per saperne di più sul lavoro dell’Espacio Cultural Valdense si può visitare il seguente link: https://iglesia-valdense.org/inicio/espacio-cultural/

E per leggere la serie “Historias de Mujeres”: https://www.facebook.com/espacioculturalvaldense