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Lo sport solidale

Il mondo dello sport è coinvolto, direttamente e indirettamente, nel conflitto in corso in Ucraina. Se da un lato la Russia è stata esclusa, sia a livello di nazionali sia a livello di squadre, dalle competizioni internazionali, dall’altro molti atleti ucraini sono tornati nel proprio paese e si sono schierati nelle fila dell’esercito. Molti altri esempi si potrebbero citare, fra tutti la decisione del Jokerit Helsinki di ritirare la propria squadra dai play off di hockey su ghiaccio del campionato Kontinental Hockey League, una sorta di lega sovra-russa. Molti atleti non russi hanno lasciato invece le rispettive squadre di club (a esempio il cestista italiano Daniel Hackett, arrivato in questi giorni a Bologna, sponda Virtus). Anche a livello giovanile però si sta muovendo la macchina dell’accoglienza.

Un gruppo complessivo di 42 persone composto da giovani hockeisti ucraini e famiglie al seguito infatti è arrivato sabato scorso a Bolzano in vista di una loro accoglienza a carico delle diverse società sportive del territorio resesi disponibili a ospitarli in questo momento di estrema difficoltà per il loro paese.

Allo scoppio del conflitto, dopo aver espresso sin da subito vicinanza e sostegno alle federazioni locali, la Fisg (Federazione italiana sport ghiaccio) si è subito mobilitata in modo concreto offrendo la disponibilità dell’Italia a ospitare tutti i pattinatori che avessero il desiderio o la necessità, in questo tragico momento per il paese e per l’intero popolo ucraino, di uscire dai propri confini per cercare sicurezza, aiuto o una situazione semplicemente più serena.

L’intero gruppo è stato poi suddiviso e accolto dalle singole società sportive che hanno aderito: tre persone allo Sporting Club Pinerolo, cinque all’HC Valpellice, altre all’Hockey Club Milano Bears, ai Diavoli Sesto, all’HC Asiago Junior, ai Rittern Baum, all’Hockey Gladiators Aosta e infine allo Junior Team Egna-Ora. A Pinerolo è arrivato un giovane hockeysta del 2005 con sorellina e mamma, in val Pellice tre ragazzi delle under 15, 17 e 19 con mamma per il primo e accompagnatrice per gli altri due.

Si sta definendo la rete dell’accoglienza e dell’ospitalità coinvolgendo anche le famiglie dei giocatori locali.

Ulteriori contatti sono ora in corso con le federazioni di pattinaggio di figura e di velocità così da valutare la possibilità di ospitare e accogliere altri pattinatori ucraini in questo momento di estrema difficoltà.

 
Foto dal sito Fisg