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Rompere ogni pregiudizio

Una tavola rotonda ospitata dal Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) e dall’Associazione mondiale per la comunicazione cristiana tenutasi lo scorso 8 marzo ha affrontato il tema del ruolo dei media in un mondo che continua a lottare per l’uguaglianza di genere.

La tavola rotonda si è svolta in occasione della Giornata internazionale della donna, che quest’anno aveva come tema: l’uguaglianza di genere per un domani sostenibile. Tema riassunto bene con l’hashtag: #Breakthebias (Rompere ogni pregiudizio). Un messaggio che invita a vivere in un mondo libero dai pregiudizi, dagli stereotipi e dalle discriminazioni.

«In linea con il tema del 2022, #BreaktheBias, ci siamo incontrati online per osservare quale ruolo giochino, ancora oggi, i media. E proprio in un mondo che ancora lotta per l’uguaglianza di genere. I media sono stati analizzati nel senso più ampio e a partire dalle nostre notizie – afferma il Cec -, ma anche da quelle generaliste che passano anche attraverso l’intrattenimento, la pubblicità, le piattaforme social media – ossi ogni media che svolga un ruolo fondamentale nel definire chi siamo come individui e come società». Un appello alla consapevolezza e che ci dice  che tutto intorno a noi sono visibile le conseguenze causate dai media che promuovono stereotipi e discriminazione.

Ma i media possono essere e lo sono anche stati: «una potente forza propagatrice di giustizia e di uguaglianza. Le notizie che rappresentano donne e uomini in modo accurato  ed equo – si legge ancora – rafforzano la nostra comprensione e le nostre comunità».

Coso come possono essere fondamentali quelle forme di intrattenimento e di pubblicità «che sfidano gli stereotipi e gli atteggiamenti negativi» e «possono avere un impatto positivo sulle relazioni e sulle identità», chiosa il messaggio prodotto al termine dell’incontro.

Così, si legge ancora, «come le piattaforme di comunicazione che sono capaci di assumersi le proprie responsabilità  e dunque di proteggere le persone dagli abusi e dalla violenza online, possono enfatizzare un messaggio chiaro: ossia che il comportamento online ha conseguenze anche offline», dunque nella vita concreta e reale e non in quella meramente virtuale. In quest’epoca, strettamente legata ai social media «tutti noi abbiamo una responsabilità importante: promuovere e utilizzare i nostri canali mediatici per far riflettere il mondo, nel quale siamo chiamati a vivere».