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Consiglio ecumenico, rotta verso l’assemblea

Il comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) si è riunito in videoconferenza dal 9 al 15 febbraio per preparare l’undicesima assemblea della sua storia, affrontare questioni varie di vita dell’organizzazione e rafforzare la comunione delle chiese membro attraverso la condivisione e la preghiera.

ll comitato centrale ha espresso gratitudine per la solidarietà delle oltre 300 chiese e dei partner ecumenici che compongono questa grande famiglia per i contributi finanziari e per  le altre modalità di partecipazione al lavoro e alla sopravvivenza del Cec durante il periodo della pandemia. Per quanto preliminari in questa fase, questi risultati presentano anche una solida base per quest’anno, con riserve generali stabili, e l’opportunità di soddisfare le indicazioni del comitato esecutivo per quanto riguarda l’assegnazione dei contributi alle varie destinazioni operative previste.

La comunione del Consiglio ecumenico è cresciuta fino a 352 chiese in 120 paesi dopo che il comitato centrale ha dato il benvenuto a nuovi membri, la First African Church Mission (Nigeria) e la Apostolic Faith Mission del Sud Africa. Entrambe le chiese sono state invitate ad inviare delegazioni all’undicesima assemblea che si terrà dal 31 agosto all’8 settembre a Karlsruhe in Germania.

«Siamo molto fiduciosi – più che mai – che l’assemblea avrà luogo a Karlsruhe», ha detto la dottoressa Agnes Abuom, moderatrice del comitato centrale. «Le chiese membro dovrebbero preparare le loro delegazioni per partecipare effettivamente».

Anche il segretario generale ad interim del Cec, padre Ioan Sauca, ha espresso lo stesso impegno: «Vorrei assicurarvi che la pandemia non può impedirci di avere un’assemblea», ha detto. «Le Chiese in Germania e il governo tedesco stanno facendo del loro meglio per assicurare che tutto si possa svolgere in maniera ottimale».

Sebbene si stiano discutendo diversi scenari – da 1.000 a 5.000 o più persone si riuniranno per l’assemblea, a seconda della situazione relativa al COVID-19 – l’undicesima assemblea del Cec è più necessaria che mai, ha detto Sauca. «Ciò che è necessario ora più che mai è confermare la nostra interdipendenza, la solidarietà e il lavoro che viene dal tema dell’assemblea: l’amore», ha detto, riferendosi proprio al tema dell’11a Assemblea, “L’amore di Cristo muove il mondo alla riconciliazione e all’unità».

Sia Abuom che Sauca hanno espresso il loro rammarico per il fatto che il comitato centrale del Cec non abbia potuto incontrarsi di persona, ma hanno anche condiviso l’apprezzamento per la tecnologia e la competenza del personale che permettono un incontro in videoconferenza.

Abuom ha anche affrontato una domanda relativa al perché l’11a Assemblea del Cec si terrà in Germania: «La Chiesa in Germania ha una storia di accompagnamento del movimento ecumenico fin dalla sua fondazione», ha detto. «In secondo luogo, è una chiesa che sta lottando con i problemi moderni che dobbiamo affrontare, e lo sta facendo in un modo più creativo di altri.

L’Europa sta affrontando un cambiamento nel suo paesaggio religioso. La gente in Europa ha bisogno di conoscere Cristo di nuovo», ha detto.

Oltre a pianificare l’assemblea, il comitato centrale del Cec ha pianificato la solidità economia per gli anni a venire.

«Tutta la mia energia è concentrata sull’avere una buona assemblea», ha detto Sauca. «Ma poiché il tempo passa, sono anche interessato e impegnato a garantire che, dopo l’assemblea, e dopo che avrò finito il mio mandato, il Cec continui ad avere una struttura solida per continuare il lavoro».

Sauca ha preso un momento per esprimere il suo apprezzamento per il lavoro del Cec durante la pandemia. «Sono sempre stupito di quanto abbiamo raggiunto in questo periodo di pandemia di fronte a  così tante sfide» ha detto. 

Sauca ha riconosciuto che il mondo sta vivendo un momento straordinario – un momento di grande perdita. «L’impegno e la resilienza delle chiese nel continuare il loro ministero e il servizio diaconale a tutto il popolo di Dio è stato stimolante e trasformativo», ha detto. «Continua a stupirmi quanto abbiamo raggiunto insieme come comunione di chiese nonostante la pandemia».

«Prego che mentre siamo in viaggio verso Karlsruhe e oltre l’undicesima assemblea del Cec, il nostro pellegrinaggio continui come una risposta all’incredibile amore di Dio per tutta la creazione», ha detto. «Prego che l’amore e la compassione di Cristo ispirino l’impegno delle chiese alla riconciliazione e all’unità, per l’intera famiglia umana».

Il comitato centrale del Consiglio ecumenic ha deciso di convocare una riunione del comitato centrale dal 15 al 18 giugno per finalizzare i preparativi per l’11a Assemblea e completare il lavoro insieme in comunione.

La riunione si terrà di persona a Ginevra.

Il comitato centrale del Cec è eletto dall’assemblea tra i suoi delegati e serve come il principale organo di governo, responsabile dell’attuazione delle politiche adottate dall’assemblea, della supervisione dei programmi e dell’adozione del bilancio del consiglio.

Dalla decima assemblea del Cec a Busan nel 2013, il comitato centrale si è riunito nel 2014 a Ginevra, nel 2016 a Trondheim e nel 2018 a Ginevra, quando l’organo di governo ha celebrato il 70° anniversario del Cec e il pellegrinaggio ecumenico di Papa Francesco. Nel 2020, la riunione del comitato centrale del Cec è stata rinviata, e si è tenuta nel 2021 a giugno in videoconferenza.

Photo: Albin Hillert/WCC