Nicaragua. Ai visitatori internazionali è vietato portare Bibbie
Il divieto riguarda anche altri libri, giornali, riviste, droni e macchine fotografiche. Crescenti restrizioni ai danni di cristiani
Negli ultimi anni il governo del paese è diventato sempre più autoritario e i cristiani che denunciano gli eccessi del regime subiscono crescenti restrizioni e persino arresti.
Da molti anni il Nicaragua non rientrava nella lista di Open Doors, che elenca i 50 paesi con il peggior livello di persecuzione. Tuttavia, nel 2023, il paese è entrato nella lista al 50° posto, salendo rapidamente al 30°, posizione che occupa ancora oggi.
La compagnia di autobus Tica Bus El Salvador che opera nella regione ha confermato l’esistenza di una politica che vieta l’importazione di Bibbie e altri materiali, e ha dichiarato a Christian Solidarity Worldwide (CSW): «Il Nicaragua non consente l’ingresso di Bibbie, giornali, riviste, libri di alcun tipo, droni e macchine fotografiche».
Sono stati affissi cartelli alle stazioni degli autobus per informare i passeggeri del divieto, in vigore da almeno sei mesi.
L’introduzione di queste restrizioni si inserisce in un contesto di continuo e significativo deterioramento dei diritti alla libertà di religione o di credo (FoRB) e di espressione in Nicaragua. I leader religiosi sono regolarmente sottoposti a detenzione arbitraria di breve e lungo termine, e gli eventi religiosi pubblici e le processioni sono vietati a tutti, tranne che a pochi gruppi allineati e sostenitori delle autorità.
Quello che sembra uno scivolamento del Nicaragua verso il totalitarismo si è accelerato in seguito alle proteste del 2018 contro i tagli alla previdenza sociale e alle pensioni, che si sono trasformate in proteste contro il governo di Daniel Ortega, presidente dal 2007.
Le autorità hanno fatto ricorso alla violenza per reprimere le proteste, con oltre 300 morti e centinaia di arresti e presumibilmente torture.
Il governo ha inoltre chiuso con la forza più di 5.000 organizzazioni indipendenti della società civile (iCSO), tra cui oltre 1.300 organizzazioni di natura religiosa, dall’aprile 2018, e ha adottato una serie di misure contro i media indipendenti, tra cui un limite doganale su inchiostro e carta che ha portato alla chiusura nel 2019 del quotidiano El Nuevo Diario, fondato 40 anni fa e uno dei quotidiani più critici nei confronti del regime.
Anna Lee Stangl, director of advocacy e Americas team leader di CSW, ha dichiarato: «Gli sforzi del governo nicaraguense per limitare l’ingresso di Bibbie, altri libri, giornali e riviste nel Paese sono estremamente preoccupanti, dato l’attuale contesto di repressione. Chiediamo al governo del Nicaragua di revocare immediatamente questo divieto e di cessare le sue continue azioni per soffocare la libertà di religione, credo ed espressione nel Paese.
Ribadiamo inoltre il nostro appello alla comunità internazionale affinché cerchi modi creativi per sostenere e rafforzare le voci indipendenti del Nicaragua sia all’interno del Paese che in esilio».