«Creature tenere e miserabili»

Tre recenti pubblicazioni della Claudiana, tra cui un libro di preghiere; ne parliamo con la curatrice, Eliana Bouchard

 

La casa editrice Claudiana ha pubblicato da poco tre libri curati da Eliana Bouchard, pregevoli anche dal punto di vista estetico: due racconti biblici per bambini, con le vivaci e divertenti illustrazioni di Daniela Bouchard, e una raccolta di preghiere. Con Eliana vorremmo approfondire l’aspetto dei contenuti, partendo proprio da quest’ultima. 

 

Va detto innanzitutto che il volume pubblicato è una selezione di testi a partire da un corpus più ampio: qual è stato il percorso che ha guidato la scelta?

«Avevo comprato in Francia questo libro di quasi 500 pagine, diviso per mesi e per argomenti, molto accattivante anche graficamente: una selezione di preghiere, quasi poesie, di enorme ricchezza. Pe questo l’ho proposto alla Claudiana, che mi ha chiesto di selezionarne circa un terzo: quindi ho scelto quelle che mi piacevano davvero di più, obiettivamente non tutte mi sembravano davvero ispirate…».

 

Il libro pubblicato dalla Claudiana è quindi una traduzione da testi in francese, talvolta tradotti a loro volta da altre lingue: oltre alla scelta dei testi ha quindi dovuto occuparsi della cura del linguaggio, della scelta delle parole, rispettando le diverse provenienze dei testi, storiche, geografiche, sociali, culturali, in quanto tra gli autori ci sono mistiche e intellettuali, uomini di chiesa e persone semplici… Continua Bouchard: «È imbarazzante non poter lavorare sulle lingue originali, io non conosco il malgascio e non sono mai stata in India, per cui mi manca il retroterra per poter capire in profondità il senso del messaggio di chi prega… quindi ho cercato di approfondire la conoscenza dell’autore, laddove era esplicitato, conoscerlo meglio, collocarlo nel suo tempo, nelle sue consuetudini. Per quanto riguarda la scelta delle parole, è molto soggettiva… io ho sempre amato le parole, ci ho sempre giocato e lavorato: i suoni, le dimensioni, il ritmo, è un piacere che ho avuto la possibilità di usare dentro a questa esperienza».

 

Un’esperienza che possiamo dire arricchente da un punto di vista letterario ma anche emotivo e spirituale: c’è un rapporto tra poesia e preghiera, non è solo questione di linguaggio ma anche di espressione dei sentimenti: che cosa ci può dire a riguardo?

«Il legame che unisce la preghiera alla poesia è l’ispirazione. Credo che l’ispirazione non sia un’invenzione, sia veramente una pratica che richieda una modalità di collegamento, con lo Spirito, con la Spiritualità, con la Dea, con Qualcosa insomma che ti ispira e con cui ti metti in contatto e che ti apre tutti i canali, tutta la sensibilità, orecchie, naso, gola, pelle… Un’esperienza che conoscono i poeti, ma anche il credente che si inginocchia e “abbandona gli ormeggi”, magari solo in parte, solo in certi giorni (bisogna leggere Etty Hillesum per capire come fare)…».

 

Come va letto (potremmo dire utilizzato?) questo libro? «Lo apri e cominci a leggere, magari trovi preghiere che ti rappresentano di più, altre meno; man mano però ti rendi conto che in quelle 120 preghiere ce n’è per ogni giorno dell’anno (anche se non sono 365), perché siamo molto “volatili”, ogni giorno abbiamo bisogno di cose diverse, un giorno ti senti abbandonata, o triste, o disordinata, o incapace…».

 

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Storie antiche ma sempre nuove

 

La stessa diversità di situazioni, stati d’animo, di richieste che troviamo nelle preghiere, la ritroviamo nelle storie della Bibbia: veniamo ai due libri per bambini, due storie notissime (Adamo ed Eva e Giacobbe ed Esaù), ma si ha l’impressione di leggere qualcosa di nuovo. 

 

Come sono nate queste storie? «Abbastanza per caso, in famiglia; mia sorella fa acquerello, io scrivo, abbiamo deciso di fare questa esperienza per i nostri nipotini, avendo avuto entrambe a che fare con i bambini alla scuola domenicale, a suo tempo, e poi abbiamo proposto il nostro lavoro alla Claudiana».

 

Anche in questo caso è importante la scelta del linguaggio, che è molto diretto, ironico e divertente. Che cosa l’ha ispirata? «Ho cercato di leggere quanto più possibile delle nuove ricerche e teorie sull’argomento; per esempio, per Eva, Genesi di Marilynne Robinson, Eva e le altre di Elena Loewenthal e Le radici del mondo di Adriana Valerio, e altro. Poi, è come se si chiudessero in un barattolo tutte le letture e gli appunti, lo si scuotesse e si cominciasse a estrarre le cose che si considerano essenziali, quelle che più “spingono” per riconoscersi e sistemarsi nella storia. Per fare questo bisogna avere davanti il pubblico per cui si sta scrivendo, nel nostro caso bambini di 8-12 anni, fare gli aggiustamenti necessari, cercare il giusto equilibrio tra la parola nuova per loro e il rischio di non essere capiti».

 

Queste storie antichissime, ma sempre nuove, ci mostrano cose importanti sui nostri comportamenti: l’amore, l’odio, la disobbedienza, la rivalità, la responsabilità, la disonestà, il perdono… Che cosa dicono ai lettori di oggi, piccoli e grandi?

«Sono sempre stata molto colpita dalle lezioni del prof. Jean-Louis Ska, dalla sua capacità straordinaria di farti vivere 4000 anni fa nel presente, stabilendo un contatto empatico con quelle creature tenere e miserabili, in difficoltà rispetto alla conoscenza del mondo, che sono i personaggi biblici ma anche noi. Questo ponte straordinario che alcuni riescono a lanciare nel tempo mi affascina molto. In questo tempo in cui le nostre radici stanno sprofondando in una guerra senza fine, qualcosa che assomiglia alla fine del mondo, tornare là dove tutto è cominciato (secondo la nostra visione), è un invito a ricominciare da capo, e sempre, riconoscendosi dentro il tormento dei secoli e dei millenni».

 

* Libro di preghiere, a c. di Eliana Bouchard. Torino, Claudiana, 2025, pp. 138, euro 17,50.

 

* E. e D. Bouchard, Una storia di lenticchie, pp. 44, euro 14,00; Eva, Adamo e serpente, pp. 40, euro 14,00.