Parola chiave: rinnovamento

Si è svolto il Congresso della Federazione giovanile evangelica in Italia; eletto il Consiglio che guiderà il lavoro dei prossimi due anni

Dal 5 all’8 dicembre il Centro Ecumene (Velletri, Rm) ha ospitato il XXIV Congresso della Federazione giovanile evangelica in Italia (Fgei), quattro giorni intensi in cui lavoro assembleare, momenti spirituali e vita comunitaria si sono intrecciati senza soluzione di continuità. È stato un appuntamento atteso, non solo per le decisioni da prendere, ma anche per la possibilità di ritrovarsi come Federazione: giovani provenienti da chiese e regioni diverse, uniti da un cammino condiviso e dal desiderio di mettere la fede al centro della riflessione e delle scelte.

 

La prima serata, quella di venerdì, è iniziata con gli arrivi. C’erano valigie, abbracci, volti conosciuti e facce nuove, e un’atmosfera che si è scaldata velocemente grazie alla cena preparata dai volontari del centro. Un momento semplice, ma capace di creare subito un clima di accoglienza e di comunità. Terminato il pasto, nell’auditorium è stato eletto il seggio congressuale: Marco Fornerone, Marzia Scuderi e Marta Bernardini hanno assunto la guida tecnica dei lavori, un passaggio breve ma necessario per dare forma ai giorni successivi. Poi tutti a riposare, consapevoli che le giornate seguenti sarebbero state dense.

 

Sabato mattina il Congresso è entrato nel vivo con la restituzione del “gruppo 2”, incaricato dal precedente Congresso di curare la rete della Federazione e promuovere occasioni di incontro. La presentazione è stata chiara, concisa e utile, senza divagazioni né tecnicismi eccessivi, offrendo ai presenti una base solida da cui partire. A seguire, la pastora di Campo, Francesca (detta Kikka) Litigio, ha proposto un momento di riflessione biblica sul testo di Romani 12. Non un intervento lungo o formale, ma un richiamo essenziale alla responsabilità, al servizio reciproco e alla dimensione comunitaria della fede. Un invito a ricordare che anche il lavoro assembleare può essere vissuto come parte di una vocazione condivisa, non come un semplice esercizio organizzativo.

 

Durante le giornate del Congresso non sono mancati momenti musicali sparsi tra le varie attività, che hanno accompagnato i lavori e contribuito a creare un clima di condivisione e leggerezza. In particolare, il pastore Stefano D’Amore ha curato dei racconti sulla musica nei Congressi Fgei, offrendo testimonianze e ricordi di come la musica abbia sempre accompagnato e unito i partecipanti nel corso degli anni. Questi momenti, alternati a dibattiti e laboratori, hanno arricchito l’esperienza e reso più percepibile la continuità storica della Federazione.

 

Dopo il pranzo di sabato sono iniziati i tre laboratori tematici collegati al lavoro del gruppo 2. I partecipanti si sono distribuiti nelle varie sale del centro, ognuna dedicata a un tema specifico. Le discussioni sono state partecipate, a tratti animate, sempre orientate a produrre proposte concrete. Nel tardo pomeriggio si è svolta la lotteria serale, accolta con entusiasmo e risate, seguita dal World Café, occasione di confronto informale su temi che avrebbero poi potuto tradursi in mozioni e ordini del giorno. La domenica mattina è stata dedicata al lavoro del “gruppo 1”, impegnato nella revisione dello statuto. Il gruppo ha presentato il proprio lavoro in modo ordinato e comprensibile, spiegando le parti modificate e le motivazioni delle scelte. Successivamente i partecipanti hanno lavorato in laboratori dedicati alle singole sezioni dello statuto, analizzandole in dettaglio.

 

Nel pomeriggio,  tornati in plenaria, si è passati alla fase più formale del Congresso: discussione, emendamenti e votazioni di mozioni e ordini del giorno. Il clima è stato serio ma non pesante, e il confronto, pur con divergenze di opinione, si è mantenuto rispettoso. Le decisioni finali guideranno il lavoro del nuovo Consiglio per i prossimi due anni. La sera, dopo la concentrazione delle ore precedenti, si è svolta la tradizionale festa. Un momento semplice, fatto di musica, chiacchiere e voglia di stare insieme. Un modo per ricordare che la Federazione non è soltanto documenti, votazioni e regolamenti, ma anche relazioni, amicizie e la gioia di condividere tempo e spazio. 

 

Lunedì mattina si sono svolte le elezioni. Il nuovo Consiglio è composto da Thanchanok Belforte (presidente), Marcoantonio Pascale (vicepresidente), Julia König (tesoriera), Anais Scaffidi Domianello e Eden Piantelli come consiglieri. Sono stati inoltre eletti i rappresentanti nei comitati dei centri: Agua Long-Bertinat per Agape, Manuel Pallagrosi per Ecumene e Luca Verdi per Adelfia. Revisori: Andrea Colombo e Seif Zakhary. Un momento che ha suscitato emozioni forti in molti, tra chi assume nuove responsabilità e chi lascia il proprio incarico. 

 

A conclusione del Congresso si è celebrato il culto con Santa Cena, curato dalla pastora di Campo insieme ad alcuni partecipanti. Un momento raccolto, intenso nella sua semplicità, che ha permesso a tutti di fermarsi e riconoscere la presenza di Dio in ciò che si era vissuto nei giorni precedenti. Il pane spezzato e il calice condiviso hanno riportato l’attenzione sull’essenziale: la comunione, la gratitudine e la fiducia. 

I saluti finali sono stati carichi di emozione. C’era chi partiva con gli occhi lucidi, chi con un sorriso stanco, chi con la promessa di rivedersi presto. Accanto alla tristezza della partenza, però, c’era soprattutto gratitudine verso Dio per i giorni vissuti, per i legami rinnovati e per le esperienze condivise, con la certezza che la Sua presenza continuerà a guidare il cammino di ciascuno fino al prossimo incontro.