Dio agisce in nostro favore

Un giorno una parola – commento a Salmo 138, 8

 

 

Il Signore compirà in mio favore l’opera sua

Salmo 138, 8

 

Gesù, reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono autore di salvezza eterna

Ebrei 5, 9

 

Il Signore mantiene le sue promesse e non ci abbandona, perché la sua bontà e la sua fedeltà non sono fondate sulla precarietà umana, ma sulla solidità della sua grazia.

La gloria di Dio non è lontananza estranea alla nostra umanità, bensì è segnata da un’intensa misericordia che è attenta alla nostra fragile umanità.

 

Agire in favore degli esseri umani significa conoscere tutti gli aspetti della nostra realtà. Dio è una dimensione che ci sovrasta e ci potrebbe travolgere. La comprensione che abbiamo di lui è sempre molto parziale e incerta. Più che altro della divinità noi abbiamo un’incomprensione vastissima. Concepiamo la divinità come un privilegio che vorremmo raggiungere e dominare. La religione è il tentativo di scalare il divino per accrescere il nostro potere, collocando il sacro nell’ambito dei privilegi di pochi. Le comuni manifestazioni popolari del sacro sono in gran parte la proiezione dei nostri desideri e delle nostre paure. La religione è vissuta spesso come sottomissione, e Dio è percepito quale realtà estranea e sovente ostile alla nostra esistenza.

 

Le parole del Salmo 138 e di Ebrei 5 contraddicono i nostri luoghi comuni sulla religione e il sacro: Gesù è autore di salvezza eterna, perché è Colui che ha operato con amore per il bene di ogni creatura. Ubbidire non è sottomissione per paura, ma l’effetto di un ascolto attento: risultato della comprensione di un messaggio di amore che ci avvia al discepolato.

 

La perfezione di Gesù consiste nell’essere il Figlio di Dio e ultimo sommo sacerdote il cui sacrificio ha reso possibile la nostra salvezza. Gesù è perfetto nell’amore. Amen.