La Buona novella. Dalla Bolivia all’Italia cresce la rappresentanza femminile
La rubrica della redazione dedicata alle buone notizie
Questa volta, la buona notizia arriva dall’altro capo del mondo: dal Sud America e precisamente dalla Bolivia che, con le elezioni generali dello scorso agosto, è diventata il primo Paese dell’America Latina in cui le donne superano gli uomini in Parlamento. Il Senato è composto per il 58,3% da donne, mentre la Camera dei Deputati raggiunge il 50,8%. È un risultato storico, frutto di riforme elettorali, quote di genere e di un impegno civile costante che ha dato forza e voce alle donne boliviane.
In molte parti del mondo le candidate devono ancora affrontare discriminazioni, stereotipi culturali o intimidazioni che limitano la loro partecipazione politica. La Bolivia dimostra che il cambiamento è possibile, se sostenuto da leggi giuste e da una cultura della parità.
Secondo i dati dell’Unione Interparlamentare (2024), le donne oggi occupano il 27,2% dei seggi parlamentari nel mondo, rispetto all’11,3% del 1995. Oltre alla Bolivia, altri Paesi hanno raggiunto o superato la parità di genere: Ruanda (63,8%), Cuba (55,7%), Nicaragua (55%), Messico (50,2%), Andorra (50%) ed Emirati Arabi Uniti (50%). Purtroppo, ci sono ancora 21 Paesi dove meno del 10% dei parlamentari sono donne, e tre – Oman, Tuvalu e Yemen – dove non c’è alcuna rappresentanza femminile.
E l’Italia? Nella XIX legislatura (2022-2025) le donne rappresentano circa il 33% dei parlamentari. Per la prima volta una donna è presidente del Consiglio, e 6 ministre (su 24) siedono nel Governo.
Anche se a piccoli passi, cresce l’idea che in politica la presenza femminile non è questione di “buone maniere”, ma valore aggiunto che contribuisce a rendere la democrazia più completa, più rappresentativa, più giusta.