Giubileo del Mondo Educativo, un’altra invasione di campo

Lettera al presidente Mattarella dell’Alleanza Evangelica Italiana: «soldi pubblici per pagare iniziative confessionali»

 

L’Alleanza Evangelica Italiana (Aei) ha inviato a fine settembre una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per protestare contro una circolare del Ministero dell’Istruzione del Governo italiano per mezzo della quale si incoraggiano le scuole pubbliche di tutto il Paese a partecipare attivamente al Giubileo del Mondo Educativo promosso dal Vaticano.

 

Il Giubileo delle scuole è previsto fra il 27 ottobre e il 1° novembre. Includerà un’eucaristia di massa in Piazza San Pietro in Vaticano e mira a «lanciare un potente appello affinché l’educazione sia un creatore di fraternità, pace e giustizia», come descritto sul suo sito web del Ministero dell’Istruzione.

Avviata dal defunto papa Francesco, includerà progetti in scuole e università «cattoliche e non cattoliche». I momenti salienti della settimana saranno la possibilità per studenti e studentesse italiani/e di «attraversare la Porta Santa» e la promozione del «dialogo con la dottrina della Chiesa sull’educazione».

 

La circolare del Ministero dell’Istruzione di metà settembre «non è puramente informativa», afferma l’Alleanza Evangelica Italiana: le autorità pubbliche dell’istruzione stanno assumendo «un ruolo proattivo» nella co-organizzazione con la Città del Vaticano.

 

«L’atto ministeriale supera gravemente la neutralità istituzionale promuovendo attivamente la partecipazione degli studenti a specifiche pratiche religiose», afferma l’entità evangelica nazionale nella sua lettera al presidente Mattarella.

«La possibilità di attraversare la Porta Santa e prenotare posti specifici per assistere alla messa di chiusura, non sono elementi culturali neutri, ma rituali specifici della fede cattolica».

In pratica, le istruzioni del governo costituiscono una «violazione della libertà di coscienza individuale» che pone «gli studenti non cattolici o senza orientamento religioso di fronte all’alternativa di aderire socialmente a un’esperienza spirituale altrui o di autoescludersi in modo flagrante»

 

In altre parole, raccomandare che le istituzioni educative si uniscano al Giubileo cattolico romano è «minare la funzione della scuola come luogo di inclusione e stabilire una gerarchia de facto tra le diverse confessioni religiose».

 

La lettera critica anche il fatto che risorse pubbliche ingenti, pagate con le tasse di tutti, come le ore degli insegnanti e le strutture educative, e schede didattiche per preparare studenti e studentesse siano messe al servizio di una religione specifica.

Infine, l’Aei avverte sul «rischio di indottrinamento religioso» a causa della «distribuzione annunciata di ‘materiali didattici speciali’ per preparare gli studenti all’evento”».

Esiste “«un rischio reale che, sotto l’apparenza di attività educative, si trasmettano contenuti confessionali, presentando come valori e prospettive universali quelli che appartengono a un’unica tradizione religiosa. Ciò costituirebbe una chiara violazione del pluralismo educativo e della libertà di coscienza degli studenti, il cui pensiero critico sarebbe guidato invece che stimolato».

 

L’Alleanza evangelica italiana è un organismo di collaborazione interprotestante, espressione nazionale dell’Alleanza evangelica internazionale (Wea).

 

 

Foto di Radek Kucharski