Dio ci è vicino

Un giorno una parola – commento a Romani 11, 2

 

 

Eppure, io ti avevo piantata come una nobile vigna, tutta del miglior ceppo; come mai ti sei trasformata in tralci degenerati di una vigna a me non familiare?

Geremia 2, 21

 

Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha preconosciuto

Romani 11, 2

 

Ogni giorno qualcuno è respinto, rifiutato, allontanato. Se l’altro non rispetta i patti io lo allontano, se l’altra mi tradisce io la respingo, se non sono accettata, riconosciuta come non rifiutarti?

Serve a poco avere una lunga conoscenza, se vieni meno alla nostra alleanza, alla nostra complicità, non posso far altro che allontanarti. Troverò qualcuno migliore di te. Io sono migliore dell’altro/a anche se ci conosciamo da poco. sai che è così!

 

Questi siamo noi, quando veniamo feriti, quando ci sentiamo traditi, allontaniamo l’altro/a. In Cristo Gesù Dio viene a noi, ci incontra, ci costituisce suo popolo, e ci chiede di accoglierlo quale unico Signore e Salvatore. E dopo averlo accolto continuiamo a tradire, ad abbandonare la missione che ci è affidata, continuiamo ad allontanarci, oppure tradiamo noi stessi, la nostra essenza e trasformiamo i nostri tralci in tralci degenerati.

 

Non siamo diversi dagli ebrei ai quali si rivolge l’apostolo Paolo. Allora come a noi oggi,  l’apostolo ricorda che Dio non rifiuta, Dio non respinge, Dio non allontana. Siamo tenuti attaccati a quel ceppo solo per grazia, per grazia siamo unite/i in modo incrollabile a Cristo.

Nella nostra giornata, nella nostra vita tanti sono i momenti di caduta, di frustrazione, di dolore, di smarrimento che ci allontanano da Dio, ma Dio c’è sempre; anche quando tradiamo con le nostre scelte, le nostre parole, le nostre azioni, Dio ci è vicino, non ci allontana, non ci rifiuta. E in Gesù Cristo ci chiama a diventare donne e uomini, che non allontanano, che non rifiutano, che non respingono, in Cristo Gesù siamo parte di un popolo che ogni giorno cresce sempre di più per la sua grazia e infinita misericordia. Amen.