I rimpatri devono rimanere volontari e rispettare pienamente i diritti umani
Eurodiaconia, insieme ad altre organizzazioni cristiane europee ha firmato una dichiarazione congiunta che solleva serie preoccupazioni in merito alla proposta della Commissione europea
I rimpatri devono rimanere volontari e rispettare pienamente i diritti umani e la dignità umana. Eurodiaconia, insieme ad altre nove organizzazioni cristiane provenienti da tutta Europa, ha firmato una dichiarazione congiunta che solleva serie preoccupazioni in merito alla proposta della Commissione europea per un nuovo sistema europeo comune per i rimpatri.
Nel marzo 2025, la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento per affrontare il basso tasso di rimpatrio delle persone in situazione irregolare. Se adottata, abrogherebbe l’attuale Direttiva europea sui rimpatri. In quanto rete di chiese e ONG cristiane che forniscono servizi sociali e sanitari, Eurodiaconia «si impegna a sostenere la dignità di ogni essere umano. Questa dichiarazione congiunta ribadisce che i valori fondamentali dell’Unione europea – il rispetto della dignità umana, lo stato di diritto e i diritti umani – devono rimanere al centro di tutte le politiche dell’UE, comprese quelle in materia di migrazione e asilo».
La dichiarazione congiunta evidenzia come l’attuale progetto di riforma «dia priorità al rimpatrio forzato rispetto al rimpatrio volontario e rischi di portare a una detenzione diffusa, anche di minori e famiglie». La dichiarazione evidenzia diverse preoccupazioni relative all’attuale progetto di riforma:
Detenzione: inefficace ma estesa. La proposta potrebbe consentire la detenzione per oltre 24 mesi, con garanzie indebolite, poiché la detenzione non è più richiesta come ultima risorsa. Le organizzazioni sottolineano che la detenzione «non è mai nel superiore interesse del minore» e chiedono alternative non coercitive.
Il rimpatrio volontario deve essere prioritario. Il rimpatrio volontario è descritto come l’approccio più umano, sostenibile ed economicamente vantaggioso. Eurodiaconia e i partner chiedono «che questa rimanga la prima opzione, piuttosto che relegarla a un ruolo secondari».
Un ritorno dignitoso: consulenza adeguata e supporto al reinserimento. Sebbene nuove disposizioni in materia di consulenza e reinserimento siano benvenute, «questi servizi devono essere forniti da operatori indipendenti, tra cui ONG e organizzazioni religiose».
Un forte monitoraggio indipendente del rimpatrio forzato. L’introduzione di un meccanismo di monitoraggio obbligatorio è sostenuta, «ma deve essere indipendente, dotato di risorse sufficienti e trasparente».
Esternalizzazione: delegare la responsabilità porterà a maggiori violazioni dei diritti fondamentali. «Le proposte di “centri di rimpatrio” al di fuori dell’UE e la cooperazione con regimi con una scarsa reputazione in materia di diritti umani sono fortemente criticate in quanto rischiano di violare i diritti umani fondamentali».
Rimedi efficaci: i ricorsi contro le decisioni di rimpatrio dovrebbero sempre avere un effetto sospensivo automatico. «In assenza di ciò, l’accesso alla giustizia e il rispetto del diritto dell’UE in materia di diritti umani risultano compromessi».
Approccio punitivo: le misure che penalizzano le persone per la mancata «collaborazione alle procedure di rimpatrio sono sproporzionate e dannose e rischiano di lasciarle in situazioni degradanti».
La dichiarazione congiunta si conclude con un chiaro appello: «La dignità e la sicurezza umana, nonché l’elaborazione di politiche basate su dati concreti, devono essere al centro del processo legislativo» Eurodiaconia ritiene che politiche basate sul rispetto, sulla giustizia e sulla compassione conducano a società più forti e coese. Esortiamo pertanto le istituzioni dell’UE a garantire che le procedure di rimpatrio rispettino i diritti umani, proteggano i vulnerabili e preservino la dignità di ogni persona».
Eurodiaconia è un’ organizzazione cappello che raggruppa oltre 50 associazioni sociali europee legate alle chiese protestanti nel vecchio continente, tra queste la Diaconia valdese.