Festa per i 10 anni delle Strade degli ugonotti e dei valdesi
Fra Svizzera e Francia celebrazioni per le strade aperte a tutti e riflessioni sugli esiliati di ieri e di oggi
È sempre emozionante attraversare in battello il lago Lemano imbarcandosi da Prangins-Nyon, poco a est di Ginevra, farlo sotto le insegne delle Strade dei valdesi, e avendo appena ascoltato le pagine del diario di Henri Arnaud che raccontano la partenza del Glorioso Rimpatrio avvenuta da qui nel 1689. Ancora più significativo è farlo in occasione del decennale dell’associazione internazionale “Le strade degli ugonotti e dei valdesi” in compagnia di persone con cui si è condivisa la strada fatta dell’itinerario culturale europeo in questi anni.
Il 3 e il 4 ottobre l’organizzazione internazionale delle Strade si è riunita a Prangins prima e poi a Chancy in Svizzera accolta dalle rispettive amministrazioni per celebrare il proprio decennale (il 3 di ottobre del 2015 a Ginevra i rappresentanti delle organizzazioni italiana, francese, svizzera e tedesca dell’itinerario culturale europeo si erano infatti riuniti al Museo della Riforma per sottoscrivere la nascita dell’associazione internazionale). Sulla sponda svizzera del lago la delegazione italiana guidata da Davide Rosso con Daniele Vola e Elisabetta Rosso ha ripercorso brevemente la vicenda della persecuzione e deportazione dei valdesi del 1686 e poi del Glorioso Rimpatrio del 1689 attraverso la lettura dello spettacolo predisposto dai ragazzi della Chiesa valdese di Pinerolo che nel 2017, e poi nel 2019, hanno percorso l’intero itinerario proponendo in diversi luoghi del tragitto i loro spettacoli sull’esilio e sul Rimpatrio dei valdesi basati sui documenti dell’epoca. La lettura, ma anche i vari discorsi che si sono susseguiti, da quelli dell’amministrazione di Prangins a quelli del Presidente dell’organizzazione svizzera Pierre-André Glauser, sono stati un momento toccante che invitava a vivere la traversata del lago avendo negli occhi le immagini che lo spettacolo e i testi del diario di Arnaud rievocano.
Le celebrazioni sono poi proseguite sulla sponda francese del lago a Yvoir e a Nernier dove si sono tenuti ancora discorsi rievocativi a cura di Dorothee Rumer della delegazione tedesca e si è percorso insieme il primo tratto della via del Rimpatrio verso il Piemonte.
Il 4 ottobre le celebrazioni si sono spostate sul confine a ovest di Ginevra, a Chancy, dove giunge la via dell’esilio degli ugonotti francesi in fuga dopo la revoca dell’editto di Nantes. Nella piccola cittadina è stato inaugurato, a cura delle organizzazioni svizzera e francese (presente la direttrice Laure Alvarez), un pannello a uso di chi cammina sull’itinerario che ripercorre le tappe delle persecuzioni seguite alla revoca del 1685 e presenta le terre di rifugio.
Ma le celebrazioni non sono state solo “rievocazioni”, bensì anche occasione per toccare pubblicamente (a entrambe le giornate ha partecipato un numeroso pubblico) temi tipici delle Strade ma anche molto vicini all’attualità: dall’essere profughi in terra straniera ai tentativi di sterminio in casa propria, dal dovere di ospitalità al dialogo e all’arricchimento che spesso questo porta. Si è parlato anche di resistenza, delle varie sfumature che questa può acquisire, non necessariamente violente ma anzi a volte di incontro di differenze e di inclusione. Tema difficile e importante in questo periodo che sarà argomento comune di ricerca e di approfondimento per l’associazione internazionale nel programma di lavoro che il Consiglio direttivo si è dato per il 2025-2027.

