Bambini in guerra

Il segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese esorta a «Difendere i bambini violati nei conflitti»

 

 

Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Jerry Pillay, ha espresso il suo sostegno alla campagna «Difendere i bambini in guerra» che si terrà in occasione della Giornata Internazionale della Pace, il 21 settembre.

 

«Il mio cuore è con gli oltre 473 milioni di bambini che vivono in zone di conflitto, che subiscono crudeli e continue violazioni dei loro diritti più basilari e della dignità umana donata loro da Dio», ha affermato Pillay. «Penso in particolare ai 48,8 milioni di bambini sfollati a causa di conflitti armati e per le ripetute violenze, molti dei quali che ora si trovano senza i loro genitori e vulnerabili a ogni sopruso, dalla tratta agli abusi». La sofferenza sopportata dai bambini in situazioni di conflitto in tutto il mondo è intollerabile e inaccettabile, ha affermato Pillay.

 

Il numero di gravi violazioni (senza dimenticare l’indicibile quantità di bambini uccisi) contro i bambini è aumentato del 25% negli ultimi trent’anni, ha ricordato il segretario: «violazioni in parte dovute ad altre violazioni sempre più evidenti e relative alla non applicazione delle regole stabilite dal diritto internazionale umanitario e a quelle basilari dei diritti umani».

 

Il Cec si batte da tempo per ribadire, sostenere e fra applicare i sistemi giuridici nati per proteggere i più vulnerabili dalla violenza e dagli abusi da parte dei potenti: «Chiediamo la piena e coerente responsabilità nei confronti di questi principi con nuova attenzione all’emergenza climatica e all’intensificarsi di competizioni per accaparrarsi le risorse essenziali», ribadendo così che la scarsità di risorse primarie sarà la futura causa delle guerre nel XXI secolo.

 

«Le persone di fede hanno un ruolo chiave nel chiedere la protezione dei bambini coinvolti nelle zone di guerra, hanno un ruolo nel garantire l’accesso umanitario e l’assistenza alle comunità colpite dal conflitto, hanno un ruolo di denuncia sulle responsabilità per tutte le violazioni e in particolare per quelle che hanno un impatto sui bambini e sul loro futuro. La responsabilità morale è fondamentale come lo è quella legale», ha affermato Pillay.

 

«Vi esorto – ha concluso –, a impegnarvi con tutta la vostra fede e saggezza per affrontare le cause profonde delle guerre, inclusa l’emergenza climatica e ambientale che minaccia i bambini in tutto il mondo».

 

L’obiettivo dell’iniziativa ««Stand Up for Children n War» è mobilitare leader religiosi, comunità religiose e società civile per difendere i bambini colpiti dalla guerra, promuovere la loro protezione e promuovere la compassione.

 

Numerose opzioni di coinvolgimento per vari gruppi e partner istituzionali sono elencate sul sito web della campagna:

 

www.forchildreninwar.org/engagement-options/