Nell’angustia del nostro tempo, Dio crea spazi nuovi
Un giorno una parola – commento a Salmo 18, 19
Il Signore mi trasse fuori al largo, mi liberò, perché mi gradisce
Salmo 18, 19
Per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana
I Corinzi 10, 10
Ci sono momenti in cui tutto sembra stretto. Non letteralmente, ma interiormente. Come se lo spazio per respirare liberamente, per sentire o per sperare fosse stato ristretto. Il mondo sembra diventare più piccolo sotto il peso delle notizie: guerre che non finiscono, crisi climatiche che si fanno sempre più pressanti, tensioni sociali in crescita. Anche nella nostra vita personale possiamo sentire come se i muri ci stessero crollando addosso. Restiamo intrappolati nelle preoccupazioni, nella pressione delle prestazioni, in una costante sensazione di “non avere abbastanza tempo”.
Ed è proprio allora che questo versetto risuona come un’apertura inaspettata: “Mi ha portato al largo, mi ha liberato perché mi vuole bene”.
Il salmista scrive queste parole a partire da una profonda esperienza di minaccia, fisica e interiore. Ma la sua testimonianza è una testimonianza di liberazione. Non solo una fuga dalla necessità, ma un andare verso uno spazio nuovo. Non si tratta solo di sopravvivere, ma di vivere davvero. E la cosa più sorprendente è che la ragione di questa liberazione non sta in qualcosa che noi abbiamo fatto, ma nell’amore di Dio: “Perché mi vuole bene”.
In un tempo in cui tanti sistemi ci dicono che valiamo solo se produciamo, se contribuiamo, se soddisfiamo certi criteri, questo amore suona radicale. È un amore che libera prima ancora che ce lo siamo meritato. Un amore che ci solleva, non perché siamo forti, ma perché siamo amati.
La vera domanda non è: “Come ne esco da solo?” Ma: “Ho il coraggio di affidarmi a un Dio che crea spazio?”. Quello spazio non è sempre visibile. A volte comincia come uno spostamento interiore. Un nuovo respiro. Una prospettiva diversa. E a volte, se abbiamo il coraggio di cercarlo, e di concederlo anche agli altri, diventa realtà nel nostro mondo.
Oggi possiamo vivere partendo da questa fiducia: che Dio continua ancora a creare spazio, proprio nel mezzo dell’angustia del nostro tempo. Questa è grazia, in un tempo in cui le armi non tacciono. Amen.