
Al tempio per giocare
D’estate in Svizzera si rinnova la tradizione dei giochi pomeridiani per persone anziane
La tradizione dei giochi pomeridiani per gli anziani è attiva da almeno quindici anni nella comunità riformata di Cordast, tra Friburgo e Morat, in Svizzera. «Troviamo dei giocatori abituali della comunità, fedeli all’appuntamento, ma anche alcuni nuovi arrivati curiosi. Il passaparola funziona bene e permette a tutti di sentirsi rapidamente integrati», spiega al sito di informazione elvetico Réformés Sabine Joss, assistente sociale.
«Si trova un bel mix di giochi: classici come il jass, ovviamente – sorta di tressette che in Svizzera è quasi gioco nazionale –, ma anche giochi da tavolo moderni, a volte anche curiosità un po’ dimenticate che qualcuno recupero da una qualche soffitta. Il gioco diventa un pretesto per ritrovarsi, uscire dall’isolamento e vivere un momento di convivialità».
Sylvain Corbaz, pastora di Les Avançons (Bex, Gryon), nelle Alpi del Canton di Vaud, mette la sua passione per il gioco di ruolo a vantaggio, principalmente, dei suoi catecumeni. Ogni giocatore interpreta un ruolo in uno degli universi immaginati dalla pastora. «Questo permette di esplorare un po’ il testo biblico, i suoi personaggi, le sue epoche. L’antichità ebraica è in realtà poco conosciuta. Basandomi sulle mie peculiarità di teologa e di storica, ho creato questo gioco di ruolo intorno al romanzo di Giuseppe» spiega.
«Ho anche immaginato un gioco sui viaggi di Paolo. Si tratta quindi di interpretare personaggi totalmente fittizi, ma che vivono nell’ambiente biblico. Posso portare loro alcune conoscenze degli usi e costumi storici. Incontrano personaggi che raccontano loro delle storie e io dico loro che questa è una storia che viene dalla Bibbia».
Martin Nouis pastore di Môtier-Vully predilige attività all’aria aperta: «Tra i giochi che abbiamo rodato per anni, c’è quello della torre. Gli animatori costruiscono una torre con 450 tronchi, poi quattro squadre attingono a turno delle monete per costruire le proprie torri e vincere un aperitivo in base all’altezza raggiunta. Ma se la torre crolla, tutti rendono tutto» spiega. «Questo crea interessanti sinergie di gelosia e competizione e ovviamente, molto spesso, la torre cade, il che porta a una riflessione sui limiti planetari e soprattutto su come si trova la forza di dire stop.»