Nei Paesi Bassi la clandestinità diventa reato

A rischio anche chi aiuta le persone migranti. Il caso del culto non stop in un tempio

 

La Tweede Kamer, Camera bassa del Parlamento dei Paesi Bassi, ha approvato a maggioranza due proposte di legge per un inasprimento della politica sull’asilo. La discussione su quella che i partiti proponenti definiscono trionfalmente parte della più severa legislazione sulle migrazioni mai presentata nei Paesi Bassi si è focalizzata in particolare su un punto: la clandestinità che diventa reato nel Paese e la punibilità anche di chi offrirà aiuto a persone senza documenti presenti nel Paese.

 

Dopo la pausa estiva le norme andranno votate anche dal Senato per diventare operative. Come racconta il sito di informazione “31mag” questi sono i punti principali:

 

  • Il permesso di soggiorno sarà ridotto da cinque a tre anni.
  • I permessi temporanei verranno rivalutati ogni tre anni.
  • Il ricongiungimento familiare sarà più difficile.
  • Introduzione di un sistema a due livelli che distingue tra rifugiati per motivi identitari (etnia, orientamento sessuale, religione) e quelli in fuga da guerre o disastri naturali. Il secondo gruppo avrà meno diritti e dovrà tornare più in fretta.
  • L’illegalità sarà criminalizzata: chi resta nei Paesi Bassi senza documenti sarà perseguibile, e lo stesso rischio correrà chi li aiuta.

 

Tutto ciò avviene mentre dallo scorso autunno è in corso un culto non stop in una chiesa olandese per impedire eventuali irruzioni delle forze dell’ordine nel locale di culto dove viene ospitata una famiglia armena, da decenni nel Paese, con figli già nati nei Paesi Bassi, ma irregolare e quindi raggiunta dopo infinite procedure da un decreto di espulsione.

L’asilo è una tradizione secolare che prevede che le chiese offrano protezione a persone perseguitate o minacciate di espulsione. A patto che sia in corso un culto. Ecco perché da novembre è in corso un culto non stop, 24 ore al giorno, sette giorni su sette.

 

il rifugio della chiesa è operativo da 34 settimane. Aleksa, Amelia, Ariana, Aram, Karina e Aleksandr Babayants sono ospiti del rifugio al tempio Open Hof da 238 giorni. Circa 320 pastori, 240 volontari, 90 musicisti e migliaia di visitatori hanno consentito di mantenere vivo il culto con grande amore e lealtà, giorno e notte, da oltre 5.500 ore.

 

Da questo particolare osservatorio le nuove norme appaiono «abominevoli in nome dell’umanità e del buon senso. Con questa nuova legge, molte persone verrebbero criminalizzate. Anche aiutarle sarebbe punibile, ma troviamo estremamente sconcertante che le persone senza documenti vengano criminalizzate. Siamo rattristati dal fatto che queste due questioni siano ormai predominanti nell’opinione pubblica. Ciò significa che le altre leggi sull’asilo, le più crudeli di sempre, non sono meno gravi, ma non lo sono altrettanto. Ecco perché lanciamo l’allarme.

 

«Nella nostra società in generale – si legge sul sito della Chiesa protestante –  abbiamo recentemente assistito a un inasprimento degli atteggiamenti nei confronti dei deboli, dei poveri e soprattutto dei richiedenti asilo. L’incapacità di risolvere i problemi, la crescita apparentemente infinita che sembra essersi fermata, la colpa di tutto viene attribuita ai richiedenti asilo. Chi pulisce le nostre case senza documenti viene dichiarato illegale. Spesso non conosciamo queste persone. Non ci rendiamo conto di quanto sia difficile per loro. Ed è proprio qui che risiede la differenza cruciale. La religione opera secondo una legge diversa da quella dello Stato. La religione opera secondo una legge in cui l’umanità è importante quanto servire Dio.
Lo Stato, invece, opera secondo una legge in cui l’umanità non è più presente. Lo Stato agisce quindi sempre più come un padre severo che mantiene l’ordine ma non conosce l’amore. Sembra esserci resistenza da parte dello Stato alla carità e all’umanità, mentre la Chiesa continua a fare ciò che ha fatto per secoli. La domanda, quindi, è se sia lo Stato a resistere o la Chiesa? A voi la decisione. Ciò che promettiamo dal Church Asylum: siamo lieti di dialogare con ogni politico, non per resistenza, ma per carità. Politici, sappiamo quanto sia difficile creare buone regole e buone leggi. Crediamo sia positivo che un po’ più delle nostre leggi religiose siano incorporate nelle vostre leggi. Ascoltate le numerose organizzazioni sociali ed ecclesiastiche che si sono sollevate questa settimana per dire a chiunque voglia ascoltarvi: ” Umanità: questa è la vostra scelta !”. Decine di migliaia di firme sono state raccolte in due giorni.
Non una voce di opposizione, ma una voce di compassione. Politici, parliamone insieme; il caffè è sempre pronto a Kampen!».