«Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, per proclamare l’anno accettevole del Signore».

Durante la settimana, si alterneranno relazioni plenarie, studi biblici, gruppi di approfondimento, seminari tematici, oltre a momenti di culto e preghiera comunitaria. Non mancheranno percorsi specifici per bambini e adolescenti.

Il Congresso sarà anche un luogo di intensa comunione internazionale: tra un pasto e un incontro, sarà possibile ascoltare le testimonianze di sorelle e fratelli da ogni continente, confrontarsi sulle sfide dell’ambiente, della giustizia sociale, dell’etica, e creare nuove alleanze missionarie e di solidarietà.

L’arte sarà protagonista, con l’espressione creativa di cori, danzatori, musicisti e illustratori provenienti da tutto il mondo, riuniti nell’International Arts Festival.

Nel logo del Congresso, realizzato dall’artista aborigena australiana Mariah Sweetman, l’acqua che scorre rappresenta lo Spirito di Dio e il cammino dei credenti verso Cristo, mentre i “sentieri” simboleggiano l’incontro con Gesù e l’abbondanza che nasce dalla relazione con Lui.

Il pastore Alessandro Spanu, che rappresenterà l’UCEBI a Brisbane, ha dichiarato: «Partecipare al Congresso Mondiale della Baptist World Alliance è per me, e per la nostra Unione, un’occasione preziosa di incontro e ascolto.

Trovarsi immersi in una comunità internazionale così ampia e diversificata è un dono spirituale e umano: si percepisce concretamente quanto la testimonianza del Vangelo assuma forme e sfumature differenti a seconda dei contesti, delle storie, delle sfide che ogni chiesa affronta. Sono dunque a Brisbane con il desiderio di lasciarmi interrogare da questa ricchezza di esperienze, e con particolare attenzione alle voci che giungeranno dalle chiese battiste degli Stati Uniti. In un tempo in cui nel loro Paese si intensificano discorsi e politiche che minacciano i diritti dei poveri, dei migranti, dei più vulnerabili, molte chiese stanno riscoprendo la radicalità profetica del Vangelo. Sarà importante ascoltare come stanno reagendo, come testimoniano la giustizia e l’accoglienza, e in che modo possiamo camminare insieme, anche da questa parte del mondo. In un tempo segnato da paure e chiusure, incontrarsi come popolo di Dio che annuncia e vive la Buona Notizia è un atto di fede e di speranza».