
La costanza di Giobbe
Un giorno una parola – commento a Giacomo 5, 11
Perché dare la luce all’infelice e la vita a chi ha l’anima nell’amarezza? Essi aspettano la morte che non viene, la ricercano più che i tesori nascosti
Giobbe 3, 20-21
Avete udito parlare della costanza di Giobbe, e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è pieno di compassione e misericordioso
Giacomo 5, 11
Come possiamo non aver sentito parlare della costanza di Giobbe! Tutti e tutte, anche solo a grandi linee, conosciamo la sua storia e sicuramente abbiamo sentito tante interpretazioni che, in modi diversi, con accenti e prospettive diversi, provano a spiegare il rapporto tra fede, benedizione e sofferenza proprio a partire dall’esperienza di quest’uomo. La costanza di Giobbe è associata alla fede, al dialogo, alla preghiera, alla certezza, alla protesta, al pentimento, alla grazia…
Personalmente la perseveranza che mi piace ricordare di Giobbe è quella coraggiosa della ricerca del Dio che ha conosciuto nella quotidianità di una vita diventata di colpo particolarmente difficile… perché è la mia stessa ricerca nei giorni dell’incertezza, dell’incomprensione, dell’insensatezza; è quella combattiva della rivendicazione di una salvezza promessa che di punto in bianco sembra perduta, eppure ti appartiene, e ne sei certo, ne sei certa, perché è questa la volontà di Dio… e io ne sono certa perché la promessa di salvezza è stata realizzata in Cristo anche per me; è quella dello schietto confronto di Giobbe con le altre persone, persone certo amiche nella determinazione ad aiutare, ma anche con quel Dio che ora non riesce più a vedere accanto a sé come presenza benevola… perché a volte questo è il mio stesso confronto con gli altri e le altre e con Dio.
Sì, ho sentito parlare della costanza di Giobbe, e sì, conosco la sorte finale che il Signore gli ha riservato: il Signore pieno di compassione e misericordioso ha compatito, ha sofferto con Giobbe, e ha avuto misericordia procedendo con lui nel suo percorso di fede. Un percorso di fede come i nostri, mai lineari e scontati, ma sempre accompagnati. Amen.