
Il timor di Dio
Un giorno una parola – commento a Deuteronomio 4, 10
Il Signore disse a Mosè: «Radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole, perché essi imparino a temermi tutto il tempo che vivranno sulla terra e le insegnino ai loro figli»
Deuteronomio 4, 10
Persevera nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la certezza, sapendo da chi le hai imparate, e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù
II Timoteo 3, 14- 15
“Imparino a temermi…”. Cos’è il “timor di Dio”? Per comprenderlo meglio, prima domandiamoci cosa non è.
Non è le nostre normali paure: la paura della morte, la paura delle persone cattive, la paura della guerra, la paura del futuro, e infine la paura di noi stessi. Queste sono paure tutte umane che proviamo quando siamo alle prese con i piccoli apparenti signori di questo mondo, ed invece non hanno nulla a che fare col timor di Dio, che è il solo e unico Signore. Ma ancora e soprattutto, il timor di Dio non va confuso con la paura che spesso proviamo di fronte a lui, perché è così grande e potente e noi siamo così piccoli e deboli, oppure perché lo vediamo come il Giudice soprannaturale che può spedirci all’inferno.
Se non è queste cose, cos’è dunque il vero timor di Dio? È lo stupore, la meraviglia, ma anche il tremore che invadono gli esseri umani quando scoprono che Dio dall’eternità non li ha odiati o minacciati, ma amati e prescelti al punto che, come per Israele al tempo dell’esodo, si è legato con loro con un patto e ha fatto (come dice il nostro versetto di Deuteronomio 4) “conoscere loro le sue parole”.
E poiché oggi qui quegli esseri umani siamo noi, per noi il giusto timor di Dio viene dalla scoperta che il dono del suo Patto e della conoscenza delle sue parole, ci è capitato non per merito nostro, ma solo per la sua libera bontà, e che allora per noi sarebbe l’ora di svegliarci dal sonno, e di vivere come coloro che in realtà già siamo: persone amate ed elette da Dio, e fratelli e sorelle di Gesù, il suo Figlio diletto nel quale ci si è rivelato come il Padre che ci ama, e ci ha liberato dalla nostra miseria. Conoscere e riconoscere tutto questo, e provarne riconoscenza. Forse il timor di Dio è questo! Amen.