Playlist di giugno. Musica pura fuori dai tormentoni

Fra musica e teologia la nuova rubrica del Dj e scrittore Diego Passoni

 

Una radio grossa ha un ufficio addetto alla programmazione in cui si ascolta praticamente tutto ciò che esce, e in cui ogni giorno vengono compiute scelte coerenti con la sua identità di radio commerciale nazionalpopolare ma con un orecchio sempre teso a ciò che risuona negli angoli e nelle piazze minori, tanto quelli nelle città reali quanto quelli della vita on line.

 

Di recente ho fatto al capo dello staff, uomo che la musica la ama moltissimo, e che per coerenza con questo amore sa da sempre praticare la dura arte della scelta tra centinaia di brani sfornati ogni giorno, la dura scelta di ciò che si merita di essere trasmesso, ascoltato, diffuso, dalle frequenze di Radio Deejay, la domanda delle domande: ma tu adesso, che cosa ascolti per te, nel tempo libero? – che è come chiedere allo chef il suo piatto preferito.

 

La sua risposta è in due proposte: entrambe sono musiche, ma non sono canzoni. In un mondo in cui non abbiamo scampo dai brani da hit, dai tormentoni estivi, ecc. un’infilata di pura musica in cui non c’è un testo, una voce riconoscibile, un corpo né un volto né tantomeno un look da video in cui ingabbiare la musica suonata.

 

Xilophone Vibrophone

Una playlist dal profumo esotico di una hall di hotel dallo stile coloniale, o forse di un ascensore in un palazzo di grande eleganza. L’immaginazione corre veloce se si lascia trasportare da musica pura, senza parole, senza cantato. 

 

Estate, Michel Petrucciani Trio

Il grande pianista dalla vita incredibile (magari cercatevi la sua storia) guida gli altri strumentisti in musiche che potete anche riconoscere, ma che qui sono state lucidate a nuovo, profumate di buono e sfoggiate per le strade di una città di mare, a far muovere piedi e anche al ritmo del sole che scioglie le ore di noia, che poi è l’ingrediente principale delle vacanze.