Il nome del Signore invocato su di noi

Un giorno una parola – commento a Geremia 15, 16

 

Le tue parole sono state la mia gioia, il diletto del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su di me, o Eterno, Dio degli eserciti

Geremia 15, 16

 

Filippo e l’eunuco discesero tutti e due nell’acqua, e Filippo lo battezzò. Quando uscirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo; l’eunuco non lo vide più e continuò il suo viaggio tutto allegro

Atti degli apostoli 8, 38-39

 

Care lettrici, cari lettori, anche noi usiamo il verbo “divorare” per esprimere la passione che ci ha spinto a leggere un libro velocemente. Così si esprime il profeta Geremia appena prima del nostro versetto: ha divorato le parole del Signore, con il quale dialoga a tu per tu. Si riferisce alla scoperta del libro dell’alleanza nel tempio al tempo del re Yoshiyya nel 622 a. C., così come ci narra il II libro dei Re.

 

Questa gioia profonda, totale (il cuore per la Bibbia è la sede delle attività cognitive e motivazionali della persona, diremmo oggi il centro della personalità) sgorga però in un momento di sofferenza per la missione che il Signore ha dato al profeta. Deve lottare contro i persecutori e gli insulti. Dove può allora trovare la fonte di questo sentimento?

Nella consapevolezza che il nome del Signore è invocato su di lui. Esitiamo un po’ forse a cogliere il senso di questa espressione, che si trova altrove nel libro di Geremia ma con referenti diversi: la collettività e il tempio. Il nome del Signore significa la sua presenza attiva e personale, il suo favore e la sua protezione.

 

Come Dio accompagnava da sempre il suo popolo e riempiva il tempio di Gerusalemme, così è con il profeta nelle sue angustie esistenziali. Il Dio eterno è il Dio degli eserciti, creatore e sovrano di tutte le potenze celesti e terrene.

Anche nelle nostre perplessità, di fronte alle forze che si scontrano insensatamente credendosi padrone del mondo, lasciamo che irrompa la gioia per le parole del Signore. Assicurano che egli ci accompagna con la sua fedeltà eterna e la sua vicinanza. Amen.