
Referendum senza quorum: partecipazione bassa, ma il dibattito continua
«Il referendum sulla cittadinanza, al di là dell’esito, ha riacceso un dibattito necessario»
L’Avvenire di ieri titola in prima pagina «Senza quorum», raccontando come l’affluenza al referendum si sia fermata al 30%.
C’è chi parla di fallimento, di democrazia svuotata, ma i dati mostrano anche altro: tra chi ha votato, larga maggioranza ha detto “sì” sui quesiti legati al lavoro, mentre per la cittadinanza i “no” hanno raggiunto il 35%, segnando un’accelerata rispetto alle attese.
La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) offre il suo punto di vista, sottolineando l’importanza di una partecipazione consapevole, anche quando il risultato non è quello sperato.
Meglio un’opinione espressa con convinzione, anche se non è la nostra, che l’elusione del confronto. Questo il senso del messaggio che la FCEI vorrebbe condividere, ricordando che il referendum sulla cittadinanza, al di là dell’esito, ha riacceso un dibattito necessario. La democrazia non si misura solo con i numeri, ma con la qualità del confronto. Anche chi ha votato no ha contribuito a una discussione più matura.
È importante, secondo la FCEI, evitare discorsi colpevolizzanti sull’astensionismo, che rischiano di essere sterili e divisivi. La bassa affluenza è un segnale da interpretare, non solo da condannare: riflette disincanto, ma anche la necessità di riavvicinare i cittadini alle istituzioni con strumenti più efficaci.
La FCEI ritiene altresì che le istituzioni repubblicane dovrebbero facilitare la partecipazione democratica, favorendo il voto per chi non è nel comune di residenza nel giorno delle elezioni, come avviene in tutti gli altri paesi dell’Unione europea, e promuovendo l’informazione che, ancora una volta, è stata insufficiente.
La consultazione referendaria non può essere considerata questione privata dei comitati promotori, ma deve assumere rilevanza pubblica.
Intanto, la FCEI e le sue chiese membro proseguono nel loro impegno concreto: dal programma Mediterranean Hope per i rifugiati e migranti, ai servizi diaconali, ai progetti.
Non ultimo, il lavoro della Commissione Studio, Dialogo e Integrazione (COSDI), che affronta temi cruciali come la laicità dello Stato, l’accoglienza dei migranti (anche evangelici nelle chiese nazionali, con il progetto “Essere chiesa insieme“), il dialogo interreligioso e la multiculturalità. La democrazia si costruisce giorno per giorno, non solo alle urne.