Consultazione metodista. Alcune interviste

A margine dell’incontro del 23-25 maggio a Ecumene

 

Il bisogno esistenziale di condividere

A conclusione della Consultazione abbiamo fatto un bilancio con il presidente del Comitato permanente Opcemi, pastore Luca Anziani: «Ritengo sia stata una Consultazione molto positiva, sia dal punto di vista dei contenuti messi in campo nella discussione, sia per la bellezza e la qualità delle relazioni e dello stare insieme, che in questo momento storico è importante tanto quanto i contenuti. Mi piace pensare che lo scorso anno abbiamo ricordato 800 anni del movimento valdese, perché gli ultimi 50 li abbiamo fatti insieme. È stato detto con chiarezza che non vogliamo tornare indietro, tante cose vanno aggiornate, perché le nostre chiese e il mondo sono cambiati. Siamo riusciti a firmare questo Patto di Integrazione non soltanto grazie alle capacità di uomini e donne, ma il nostro stare insieme è stato vissuto come una benedizione di Dio, un segno della Sua volontà di rafforzare due piccole chiese in un Paese complesso per l’annuncio dell’Evangelo».

 

Uno dei temi affrontati nel dibattito è quello delle relazioni internazionali che, ricorda Anziani «sono state, nella storia, la salvezza delle chiese metodiste e valdesi. Le abbiamo interpretate come punto centrale della nostra crescita, non soltanto per il sostegno ricevuto ma perché da soli rischiamo di rimanere isolati rispetto a dinamiche culturali, teologiche, politiche, che le altre chiese stanno portando avanti. Abbiamo sperimentato, incontrandole, che abbiamo gli stessi problemi, rispetto alla secolarizzazione, alle questioni etiche. Ognuna dà risposte diverse, ma abbiamo un bisogno esistenziale di condividere le sfide per cercare risposte comuni».

 

La sposa e il suo corredo

Un piccolo bilancio di questi 50 anni di percorso comune dei metodisti e valdesi italiani lo facciamo anche con Giancarlo Rinaldi, storico del cristianesimo, che nel suo intervento ha inteso «recuperare un volto poco noto del metodismo italiano, il volto wesleyano: c’è un’opinione diffusa secondo cui il metodismo italiano avrebbe dimenticato oltremanica John Wesley e la sua teologia. Se studiamo le pubblicazioni, le predicazioni e le attività dei pionieri del metodismo italiano scopriamo che Wesley era molto presente, attraverso la dottrina della conversione attraverso l’opera della Grazia preveniente e la successiva e complementare dottrina della santificazione chiamata anche perfezione cristiana o battesimo di spirito Santo.

Un “corredo” che la componente metodista ha portato nell’Integrazione con i valdesi, che non è mai sufficientemente data, un’identità che sarebbe da enfatizzare, nel senso di servizio verso la grande comunità evangelica italiana, che è wesleyana senza averne la piena consapevolezza. La grande galassia pentecostale, infatti, è dottrinalmente ed esperienzialmente wesleyana, quindi un compito dell’Opcemi è trasmettere questa legacy di cui abbiamo parlato, vivere questa trasmissione in spirito di servizio verso la più grande famiglia che non è solo valdese, ma evangelica italiana tout court».

 

Il cuore e la stella

Nella serata di venerdì è stato presentato in anteprima il libro di Nicola Tedoldi e Agnieszka Goclowska, di prossima uscita per Claudiana, che racconta ai bambini la storia metodista e valdese fino al Patto di Integrazione. L’idea del libro è nata due anni fa da una chiacchierata proprio sulle panchine di «Ecumene», raccontano gli autori, e, spiega Agnieszka, illustratrice e designer, «si è trattato di un processo: ho rifatto le immagini più volte, per capire come impostarle, quale stile scegliere, e a un certo punto con Nicola abbiamo stravolto il lavoro…».

La grossa difficoltà, continua il pastore Tedoldi, che ha curato i testi e la consulenza storico-teologica, «è stato condensare il contenuto teologico in un’immagine: i simboli presenti hanno un significato profondo, ma non sono legati strettamente alla storia valdese o metodista, piuttosto alla Bibbia, sono simboli antichi che parlano di salvezza»: la stella (per i valdesi) e il cuore (per i metodisti) si susseguono infatti nelle immagini di questa doppia storia che confluisce al centro del libro, nel patto, nell’essere insieme davanti alla Bibbia e alla Santa Cena. 

 

Su riforma.it e sul canale YouTube di Riforma troverete le videointerviste.