
Quel filo fra le valli valdesi e Marsiglia
Il pastore Gianni Genre per tre mesi in servizio nella chiesa protestante francese. In luoghi dai forti legami con gli emigranti piemontesi
Il pastore Gianni Genre, formalmente in emeritazione, sta ancora continuando a seguire alcune chiese, come richiestogli dalla Tavola valdese. Le comunità di Massello, Perrero e Villasecca (val Germanasca) lo hanno visto spesso negli ultimi mesi, e Genre si è fatto promotore di iniziative nuove come uno scambio di pulpiti all’interno di un incontro ecumenico con la chiesa cattolica di Buriasco.
Ma nelle ultime settimane, sempre con il benestare della Tavola, Genre ha portato la sua esperienza oltralpe. A Marsiglia-Grignan, per la precisione, nell’Église protestante unie. «Questa esperienza in Francia è un progetto in cantiere da molto tempo che per diversi motivi è sempre stato rinviato. Mi era infatti stato chiesto, dopo aver partecipato ad alcuni sinodi dell’Église protestante unie sia regionali che nazionali, di trasferirmi in Francia, come pastore. A Lione avevo anche svolto un culto di prova ma poi la cosa non era andata in porto. I rapporti si sono sempre mantenuti buoni e più volte ho avuto richieste d’oltralpe». Desideri che si sono trasformati in realtà con un trasferimento temporaneo per coprire una vacanza pastorale. «Il progetto era pensato su 6-8 mesi che alla fine si sono ridotti a tre. Dopo le prime due settimane in cui mi hanno lasciato un po’ di tempo per ambientarmi ho iniziato a pieno regime a fare il pastore, in quanto questa chiesa ne è al momento priva. Parliamo quindi di culti, di conversazioni bibliche, di formazioni dei giovani… insomma tutto ciò che succede anche nelle nostre chiese sorelle».
Genre ha potuto quindi toccare con mano anche le difficoltà della chiesa francese: «Come noi soffrono di un calo di vocazioni: Marsiglia ha “spazio” per cinque pastori e un cappellano ospedaliero: quest’estate rimarranno con solo due ministri di culto…». In compenso però la città portuale offre un interessante luogo di confronto e di sperimentazioni fra religioni. «È inutile negarlo, è una città difficile, complessa e faticosa con alcuni quartieri in cui le forze dell’ordine non entrano: però, a esempio, a Pasqua c’è stata una bellissima celebrazione ecumenica con anche Jean-Marc Noël Aveline, (arcivescovo metropolita della città e in odore di soglio pontificio, un pieds-noirs), con un sit-in nel vecchio porto della città, in cui si è cantato, si è letto un testo della risurrezione in molte lingue (significativa è anche la presenza ortodossa). Marsiglia vede poi una forte presenza islamica, con cui i rapporti sono ottimi e una “totale” rappresentanza evangelicale».
Con il mese di giugno il lavoro di Genre si chiuderà a Grignan: «È stato interessante notare come ci siano forti legami fra questo tempio e le valli. Questo era il punto di riferimento per gli emigranti: mia moglie ha addirittura trovato negli archivi l’atto di matrimonio di suo nonno, che in quel periodo era qui per cercare fortuna e lavoro».