Gaza. Un appello dei giornalisti italiani  

«Contro la congiura del silenzio» sono state consegnate duecento firme ai vertici Fnsi e dell’Ordine dei giornalisti

 

La Federazione nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) è stata presente sin da subito per denunciare il blocco all’informazione imposto dal governo israeliano e che non ha mai permesso l’accesso dei giornalisti a Gaza, e lo ha fatto con due lettere inviate all’ambasciatore israeliano.

 

Delle due lettere, ricorda la Fnsi, «la seconda non ha mai ricevuto risposta».

 

Inoltre il sindacato unitario dei giornalisti italiani è in campo per la pace e la protezione dei colleghi palestinesi: «Abbiamo protestato e ricordato che i giornalisti non possono essere bersagli di guerra, mentre nella seconda lettera abbiamo inviato al governo israeliano la petizione promossa dal sindacato dei giornalisti, e sottoscritta dai direttori delle maggiori testate giornalistiche italiane, per chiedere l’accesso dei giornalisti a Gaza e il ritorno al principio democratico della libertà di informazione».

 

Così ha ricordato la Segretaria della Fnsi, Alessandra Costante alla delegazione del «Movimento per la Pace e la Giustizia in Medio Oriente», che ha consegnato ai vertici della Federazione le duecento firme di giornaliste e giornalisti aderenti all’Appello contro la Congiura del Silenzio, che è stato pubblicato su una pagina a pagamento di Repubblica, la scorsa domenica, 25 maggio.

 

«C’è un’assoluta unità di intenti tra tutti gli organismi della categoria, sindacali e istituzionali, dei giornalisti italiani», ha affermato Costante.

 

«L’Appello – ha rilevato il presidente Fnsi, Vittorio di Trapani – è prezioso. Aiuta anche a sensibilizzare le redazioni e a costruire una mobilitazione che coinvolga i Comitati di Redazione e con l’uso di tutti gli strumenti che mette a disposizione il contratto: il ritiro della firma – ad esempio – e la pubblicazione di comunicati, sono opportunità per affermare la qualità e la dignità della nostra idea di giornalismo. Come il poter pensare ad alleanze che elevino la mobilitazione a livello europeo, a partire dalla Federazione europea dei giornalisti».

 

Dalla Federazione, oltre all’apprezzamento dell’iniziativa, è arrivato anche l’impegno a allargare la mobilitazione coinvolgendo i Cdr e a portare le istanze al Congresso della Federazione europea dei giornalisti che si svolgerà a Budapest il 2 e 3 giugno.

 

Analogamente, Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli, che con la Segretaria Paola Spadari ha ricevuto la delegazione formata da Gianni Giovannetti, Alessandra Mancuso e Vanna Palumbo, ha ribadito la necessità di procedere in modo compatto, insieme alla Fnsi, per aiutare e proteggere i colleghi palestinesi, per restituire agibilità all’informazione a Gaza e per offrire ai cittadini un’informazione capace di rispondere all’opinione pubblica.

 

Tra i compiti dell’Ordine dei giornalisti c’è anche quello di «vigilare sul rispetto della completezza e della libertà dell’informazione e di essere attenti a quanto avviene nelle redazioni», ha affermato Bartoli.

 

Tutti gli interlocutori hanno anche sottolineato la necessità di costruire un fronte più largo possibile e unire le forze per «far cessare immediatamente la strage dei giornalisti di Gaza e portare soccorso alla popolazione stremata dopo tre mesi di blocco degli aiuti».