L’azione dello Spirito Santo 

Un giorno una parola – commento a Zaccaria 4, 6

 

«Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio», dice il Signore degli eserciti

Zaccaria 4, 6

 

L’angelo rispose a Maria: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio»

Luca 1, 35

Non con la nostra forza, non con la nostra capacità o energia, ma con l’aiuto dello Spirito Santo. Certo, solo con il Dio-con-noi che nella libertà dello Spirito si fa presente nelle nostre esistenze possiamo crescere nella fede, diventare credenti migliori, pensare insomma al lato, appunto, spirituale della nostra vita!

 

Se però leggiamo il capitolo di Zaccaria da cui traiamo il versetto che ci guida oggi, dobbiamo tornare con i piedi saldamente piantati per terra. Queste parole sono rivolte da Dio tramite il profeta a Zorobabele, nominato governatore di Giuda dal re di Persia Ciro il Grande per guidare il rientro degli esiliati da Babilonia e soprattutto per iniziare (o velocizzare) i lavori di ricostruzione del Tempio di Gerusalemme.

Dunque, sono parole che vogliono essere di guida ad azioni quantomai concrete, che devono far giungere a risultati tangibili, che si possono toccare con mano quale può essere un muro di pietra nuovamente eretto.

 

Il Dio che si rivela nella persona dello Spirito Santo, evento sul quale riflettiamo in particolare in questo periodo che ci conduce verso la Pentecoste, non è il Signore sul quale confidare unicamente in momenti che potremmo definire “spirituali” della nostra vita; lo Spirito Santo non è la forza che ci guida la domenica al culto e per il resto della settimana torna in letargo. Lo Spirito Santo è Dio che agisce nelle nostre vite in ogni momento, che ci guida in tutti i compiti che affrontiamo e in tutte le relazioni che stringiamo dentro e fuori le nostre comunità. Lo Spirito Santo è colui che non si sostituisce a noi, ma che dà senso e valore alla nostra testimonianza quotidiana, colui per il quale la potenza e la forza possono diventare non strumento di sopraffazione, ma servizio al prossimo e annuncio del Regno che viene nella concretezza dell’esistenza umana. Amen.