Il Tempo è adesso

Un nuovo documento del gruppo “DallapartediAbele” sulla drammatica situazione in Medio Oriente

 

DallapartediAbele, gruppo di evangelici appartenenti a diverse tradizioni protestanti che di fronte alla drammatica situazione in Medio Oriente, si è costituito per riflettere insieme e intervenire pubblicamente, ha prodotto un nuovo documento che vi proponiamo qui di seguito.

 

 

A distanza di un anno dal nostro primo documento sulla inaudita drammaticità della situazione di Gaza e in Medio Oriente, come promotori di Dalla parte di Abele abbiamo preparato il testo seguente Il Tempo è adesso che condividiamo e diffondiamo nella convinzione che il sentimento di urgenza che ci opprime sia di tanti e invitiamo ciascuno e ciascuna all’azione, nei limiti delle nostre possibilità,

Come sapete a maggio del 2024, di fronte alla drammatica situazione in Medioriente, un gruppo di evangelici italiani appartenenti a diverse denominazioni protestanti, si è riunito per riflettere insieme e intervenire pubblicamente. Ne è nato il documento: Dalla parte di Abele, a cui hanno aderito con la loro firma oltre 350 persone. Nel corso dell’anno sono state realizzate numerose iniziative sia in presenza che soprattutto on line, con incontri di approfondimento su vari aspetti, sempre molto partecipati.

Ora ci pare che il tempo, sia scaduto e che sia urgente agire e fare pressioni anche sul governo italiano perché sia immediatamente cessato il fuoco e a Gaza e nei Territori Occupati siano immediatamente ripristinate e rese operative le condizioni minime di legalità dettate dal diritto internazionale, garantendo aiuti alimentari, acqua, cibo, medicine, elettricità, libertà di movimento e di rendere abitabile e coltivabile la terra.

 

Il tempo è adesso

 

Non c’è più tempo
Non c’è più tempo per rimpiangere, per ricostruire i torti e le ragioni, per rinfacciare i ritardi, per rimpiangere i silenzi. Si farà dopo.
Non c’è più tempo per discutere se è genocidio o macello o sterminio o difesa.
Non c’è più tempo per spiegarsi, recriminare, trovare ragioni, giustificazioni, motivi.
Non c’è più tempo neppure per indignarsi.
Non c’è più tempo per non prendere posizione a fianco degli oppressi, delle vittime: di Abele Malgrado la censura, la propaganda, le ritrosie, le falsità da 19 mesi abbiamo potuto vedere, forse non tutto ma abbastanza per chiedere di smettere.
Abbiamo visto una “difesa” sproporzionata e perdurante.
Abbiam visto civili, donne, bambini, malati uccisi senza pietà e con ferocia, affamati e assetati sotto assedio.
Abbiamo visto medici, infermieri, giornalisti, educatori, operatori di giustizia presi di mira e falciati via a centinaia.
Abbiamo visto sganciare una quantità di bombe ed esplosivi spaventosa e ne abbiamo constata la potenza distruttrice.
Abbiamo ascoltato con orrore i piani di deportazione e di esproprio della terra di un intero popolo.
Abbiamo visto l’occupazione avanzare incessantemente e con cattiveria nei territori occupati.
Ora bisogna solo fermarsi.
Fermarsi e fermarli.
Fermarli finché il diritto internazionale non venga rispettato, ripristinato, sanato, reso operante.
Fermare il nostro governo dall’armare Israele, dai nostri scambi commerciali, economici, militari, politici con quel paese
Richiamare gli ambasciatori. Preparare le sanzioni. Avviare i boicottaggi.
Chiedere ai nostri rappresentanti in Europa di agire in tal senso.
Chiedere a tutti e tutte, comprese le chiese evangeliche italiane, compresi i loro organi intermedi e di rappresentanza, comprese le loro assemblee e sinodi di agire, nell’ambito dei loro poteri, chiedendo al governo italiano di assumere tutte le azioni del caso rivolte a fermare, isolare, condannare e contrastare la politica del governo israeliano nei confronti dei palestinesi e del loro diritto a vivere su quella terra.
Dopo sarà troppo tardi.
Il tempo è adesso

 

 

Per adesioni scrivere a dallapartediabele@gmail.com