
Torino. Una chiesa che ama, cresce e si rinnova
Dopo importanti lavori di restauro, riaperta la chiesa battista di Lucento
Quando una chiesa viene restaurata e restituita alla comunità, non è mai solo una questione di mattoni e sicurezza. C’è sempre anche in gioco il rilancio delle attività e della testimonianza, ma anche il rapporto con la città in cui quella chiesa si trova. Dopo circa sei mesi di lavori, la chiesa battista di Torino Lucento, in via Viterbo, è stata riaperta, con la celebrazione di un culto solenne, domenica 11 maggio.
La comunità è quindi “rientrata” in chiesa, dopo il lungo periodo in cui era stato necessario svolgere i culti e tutte le attività in una sala al piano interrato; ma la comunità non è rientrata per restare dentro, seduta sulle panche… «Avere locali in ordine – spiega la pastora Paola Zambon –, al di là delle questioni di decoro e sicurezza, è anche un’occasione importante di rilancio, perché stimola la voglia e la creatività per aprirsi alla città e al quartiere con nuove idee e rinnovato entusiasmo». Un locale di culto rimesso in ordine, quindi, messo in sicurezza (un’importante parte del lavoro ha riguardato il tetto dell’edificio), ma anche più bello, più luminoso e funzionale. La pastora Zambon ha sottolineato la gioia della comunità battista di poter considerare il locale di culto, così rinnovato e accogliente, come un luogo da vivere insieme alla città: da sempre infatti la chiesa ospita concerti e iniziative pubbliche, e da diversi anni è sede di un progetto di sostegno alimentare per persone in situazioni di difficoltà.
Il culto di ringraziamento dell’11 maggio, molto partecipato e intenso, si è giocato su un doppio registro, perché è stata anche l’occasione per celebrare il rinnovamento della promessa matrimoniale di due membri di chiesa, Ileana Vigliotti e Antonino Cuttonaro. Il restauro di una chiesa e una promessa d’amore che si rinnova: un accostamento insolito, ma non fuori luogo. Lì dove c’è l’azione dello Spirito, la chiesa vive, ama, cresce, si rinnova. E la partecipazione attiva al culto di tutte le generazioni di credenti (bambini inclusi, che hanno condotto un’animazione) ha reso forte il senso della presenza dello Spirito nell’assemblea dei credenti.
Al culto di domenica 11 maggio ha preso parte il presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi), il pastore Alessandro Spanu, che ha tenuto il sermone. «Giochiamo a carte scoperte – ha detto –: le somme necessarie per i lavori sono arrivate dallo Stato italiano – attraverso i fondi Otto per Mille devoluti all’Unione battista – e dal Comune di Torino». L’edificio di via Viterbo è stato infatti riconosciuto come luogo di interesse culturale presso il Ministero dei Beni culturali e ha ottenuto così dal Comune di Torino un importante sostegno finanziario per l’esecuzione dei lavori, che sono stati coordinati dall’architetta Giorgia Ganci.
La chiesa battista di Torino Lucento, sorta nel 1931 e ampliata nel 1949, oggi ospita anche una chiesa avventista romena, una chiesa battista romena e una chiesa evangelica filippina: con queste comunità esistono ormai da anni delle relazioni costruttive e fraterne.
Il culto ha visto anche la partecipazione, in qualità di delegato del sindaco, di Vincenzo Camarda, presidente della IV Commissione Consiliare permanente Sanità e Servizi Sociali Città di Torino. Presenti anche il presidente dell’Associazione delle chiese battiste del Piemonte Serghei Petrov, il diacono Angelo Barsotti in rappresentanza delle parrocchie cattoliche del quartiere, il pastore avventista Emanuel Lascu.
